«Nessun allarmismo, le vaccinazioni sono sicure»
Genitori, continuate serenamente a vaccinare i vostri figli: non esiste alcuna correlazione tra il vaccino contro morbilli, parotite e rosolia (Mpr) e l'autismo. Il consiglio arriva dal direttore dell'Unità operativa igiene e sanità pubblica dell'ospedale Santa Chiara di Trento, Valter Carraro, che si esprime alla luce dell'inchiesta aperta dalla Procura di Terni in seguito alla denuncia da parte di una coppia di genitori, i quali individuano nella somministrazione del detto vaccino la causa dell'autismo di entrambi i loro figli
Genitori, continuate serenamente a vaccinare i vostri figli: non esiste alcuna correlazione tra il vaccino contro morbilli, parotite e rosolia (Mpr) e l'autismo. Il consiglio arriva dal direttore dell'Unità operativa igiene e sanità pubblica dell'ospedale Santa Chiara di Trento, Valter Carraro, che si esprime alla luce dell'inchiesta aperta dalla Procura di Terni in seguito alla denuncia da parte di una coppia di genitori, i quali individuano nella somministrazione del detto vaccino la causa dell'autismo di entrambi i loro figli.
Carraro osserva come dal punto di vista scientifico non esista alcun supporto della relazione di causa-effetto tra vaccino trivalente ed autismo. «Alla base di questa presa di posizione ideologica - spiega - vi è una teoria inglese pubblicata negli anni Ottanta su una prestigiosa rivista scientifica a cura del gastroenterologo Wakefield. Nessuno degli oltre venti studi condotti negli ultimi tredici anni è andato ad avvalorare la relazione causale tra vaccino Mpr ed autismo». Alcune recenti ricerche, poi, escludono totalmente il nesso in questione. «Gli affezionati allo studio di Wakefield - aggiunge - non dimentichino che la nota rivista medica ha ritirato l'articolo ed il gastroenterologo ha subìto la radiazione da parte dell'Ordine dei medici».
Nessuna base di tipo scientifico. Tuttavia, per stimolare il rifiuto di molti genitori di somministrare ai figli il vaccino trivalente è sufficiente il «tam tam» che si innesca sul web oppure attraverso i Social Network. «Su questioni così delicate ed importanti è assolutamente necessario informarsi attraverso siti online autorevoli e riconosciuti. Ancor meglio sarebbe consultare il proprio medico di base oppure uno specialista». In tal senso, anche in Trentino la vaccinazione antimorbillo costituisce la principale criticità: la copertura vaccinale per i bambini fino due anni non oltrepassa l'87% (una copertura vaccinale si può considerare elevata se le vaccinazioni superano il 95%). «Proprio a questo fatto imputiamo l'incapacità di eliminare le epidemie di morbillo sul nostro territorio. Le quali si presentano in maniera puntuale ogni cinque o sei anni, coinvolgendo prevalentemente giovani ed adolescenti».
Va a questo punto ricordato che attualmente in Trentino sono sospese le sanzioni in caso di mancata vaccinazione, purché i genitori dichiarino all'Apss la loro ferma volontà di non somministrare il vaccino al figlio (il riferimento è ai diversi vaccini contenuti nel calendario provinciale delle vaccinazioni, non solo al trivalente).
Carraro non nasconde che si possano verificare effetti collaterali: «A seguito della vaccinazione - afferma - alcuni bimbi possono soffrire di disturbi quali dolore e gonfiore, arrossamento nella sede dell'iniezione e febbre». Si tratta di reazioni passeggere che si risolvono senza complicazioni. Effetti collaterali più gravi come convulsioni e reazioni allergiche sono rari. «Dobbiamo tenere conto che l'introduzione di una vaccinazione nel Piano di prevenzione vaccinale non è casuale: i possibili effetti collaterali da essa prodotti sono sempre molto meno gravi o comunque colpiscono molte meno persone rispetto alla situazione che si avrebbe se la vaccinazione stesa non venisse somministrata».
Significativo l'esempio del morbillo: la sua evoluzione in encefalite ha conseguenze invalidanti per il paziente sia a livello motorio sia a livello neurosensoriale. «Ogni mille malati di morbillo, uno può degenerare in encefalite. Ecco perché il vaccino è fondamentale». L'encefalite è anche un effetto collaterale della somministrazione, ma si verifica in un caso per ogni milione di persone vaccinate.
In generale, Carraro ricorda che in Trentino la copertura per le vaccinazioni obbligatorie (polio, tetano, difterite, epatite B) è calata negli ultimi diciotto anni dal 98% al 95%. «Nello stesso periodo - conclude - si è verificata un'errata tendenza dei genitori a ritardare la vaccinazione, sottovalutando il rischio delle malattie nel primo anno di vita dei figli e credendo erroneamente che sia preferibile somministrare il vaccino quando il bimbo è un po' più grandicello».
L'ASSOCIAZIONE "VACCINARE INFORMATI"
Oggi è necessario combattere i danni provocati dai vaccini, anche alla luce del fatto che i casi di autismo in Trentino sono notevolmente aumentati. È questa la posizione della presidente dell'associazione Vaccinare informati, Patrizia Filippi , che sottolinea di non accettare un rischio ipotetico: «Chi ci dice che la sospensione dei vaccini provocherebbe un insorgere incontrollato di patologie? In Paesi che hanno una copertura vaccinale inferiore alla nostra non vi sono problemi di sorta alcuna».
La presidente Filippi sottolinea che l'associazione non vuole certo dichiararsi «antivaccino» ma desidera semplicemente mettere tutti i genitori nella condizione di fare una scelta consapevole per la salute dei propri figli. «Libertà ed informazione - dice - sono le due parole chiave a cui facciamo riferimento». Libertà nel senso che ogni genitore deve poter decidere se assumersi il rischio che il figlio contragga la malattia (come il morbillo) oppure rischiare il manifestarsi di pesanti effetti collaterali.
«Informazione che - spiega - deve venire dall'Azienda provinciale per i servizi sanitari. Ma che rispetto a quanto accade oggi deve essere completa, comprensiva dei fattori di rischio che i bambini corrono con la vaccinazione». Attualmente l'associazione in questione trova in Trentino Alto Adige almeno 250 famiglie associata, oltre a migliaia di sostenitori.
«Riceviamo chiamate - racconta - e siamo a conoscenza di casi in cui i bimbi dopo la vaccinazione hanno iniziato a dimostrare sintomi di regressione ed apatia fino a giungere, anche anni dopo, alla diagnosi di autismo».
Tra le linee d'azione dell'associazione Vaccinare informati, infatti, c'è anche quella di mostrare solidarietà e portare aiuto alle famiglie i cui figli hanno subìto ipotetici o confermati danni legati alle vaccinazioni.