Pista ciclabile lungo il lago di Caldonazzo, la pericolosa strozzatura alla spiaggia di Valcanover (Ciolda)
Un altro anno è passato e i noti problemi viabilistici alla spiaggia di Valcanover persistono. Tutto è rimasto com'era la primavera scorsa, quando le pagine dell'Adige ospitarono un confronto a distanza sulle banali criticità che deturpano un luogo di elevato valore paesaggistico e turistico. Il problema principale è rappresentato da quella ventina di posti macchina presenti proprio lungo la strada, poco oltre il parcheggio dell'albergo Mezzolago, verso l'inizio della ciclabile provinciale in direzione Calceranica
Un altro anno è passato e i noti problemi viabilistici alla spiaggia di Valcanover persistono. Tutto è rimasto com'era la primavera scorsa, quando le pagine dell'Adige ospitarono un confronto a distanza sulle banali criticità che deturpano un luogo di elevato valore paesaggistico e turistico, oltre naturalmente a creare una strozzatura nel percorso ciclabile.
Il problema principale è rappresentato da quella ventina di posti macchina presenti proprio lungo la strada, poco oltre il parcheggio dell'albergo Mezzolago, verso l'inizio della ciclabile provinciale in direzione Calceranica (dove peraltro ricominciano i guai per chi pedala, prima di poter imboccare la pista passato Caldonazzo).
L'area di balneazione è spaccata a metà dalla stradina comunale: a valle c'è il prato che declina verso il lago, a monte uno spazio verde che ospita anche il campo di beach volley e gli attrezzi ludici per l'infanzia. Ma se il semplice transito dei ciclisti su quella striscia d'asfalto sarebbe più o meno compatibile con il «menage» quotidiano dei bagnanti e dei pedoni, la questione si complica se si aggiungono gli automezzi in movimento e parcheggiati, che rappresentano un elemento di evidente pericolosità, oltre naturalmente a turbare la quiete del luogo.
Sostanzialmente si è creata una condizione di conflitto permanente tra i ciclisti, le vetture e i pedoni (compresi i bambini che attraversano da e per il parco giochi).
Auto e camper sono spesso in manovra per parcheggiare in linea o per lasciare il posteggio, il che aggiunge elementi di rischio; inoltre, giusto per non farsi mancare nulla, si sono creati parecchi posti riservati alle moto, introducendo così un'ulteriore variabile a un quadro di per sé significativametne problematico.
La soluzione di applicazione pressoché immediata è semplice: chiudere l'accesso motorizzato dalla curva appena oltre l'ingresso del parcheggio dell'albergo Mezzolago, cancellando dunque quei parcheggi pericolosi e creando un'area di balneazione più vivibile e civile.
L'anno scorso, nel dibattito, era emersa anche un'ipotesi più elaborata, che avrebbe il vantaggio di dare continuità alla spiaggia: l'idea è deviare la stradina, con una semicurva, portandola tra la ferrovia e il campo da beach (che andrebbe spostato un po' verso il lago, idem per il parco giochi).
In Provincia spiegano che sulla questione c'era una precisa intesa con il Comune: una volta ultimato il nuovo parcheggio accanto allo stradone e al ristorante Ciolda, collegato alla spiaggia dal sottopasso ferroviario, il municipio perginese avrebbe proceduto con la eliminazione dei posti auto in riva al lago. In realtà il nuovo parking era già praticabile anche l'anno scorso, mancava solo l'asfalto e ora c'è pure quello, fin giù al sottopassaggio: manca soltanto la segnaletica che dovrebbe essere posata in questi giorni. Dunque, è svanito anche l'«alibi» parcheggi per chi si esercita in battaglie di retroguardia.
L'impressione è che a ingessare la situazione siano alcune tenaci resistenze politiche: un anno fa, l'allora vicesindaco Marina Taffara affermava che era il momento di intervenire, ma suoi colleghi, nella medesima giunta (poi caduta), si erano messi di traverso.