Polizia postale di Trento, nel 2014 tre arresti per pedopornografia
Nel 2014 la Polizia postale di Trento ha ha eseguito tre arresti per reati relativi a pedopornografia (uno per atti sessuali con minorenne e due arresti per istigazione a pratiche di pedofilia). Due le persone denunciate per detenzione di materiale pedopornografico. Eseguite quattro perquisizioni con sequestro di 9.763 gigabyte di materiale pedopornografico. Questi i dati salienti dell'attività svolta nel 2014 dalla Polizia postale sul fronte della pedopornografia on line. A questi dati si aggiunge l'intensa attività di monitoraggio della rete internet, relativa all'individuazione e segnalazione (per inserimento in black list) di siti web a carattere pedopornografico, informa la questura di Trento. Particolare attenzione è stata rivolta all'individuazione dei minorenni vittime di abusi sessuali anche in riferimento a materiale sessuale autoprodotto (selfie) immesso in rete volontariamente o per vendetta da adulti e coetanei.
IL COMUNICATO CON TUTTI I DATI
Pedopornografia on line
Nell’anno 2014 la Polizia di Stato - Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Trentino Alto Adige ha eseguito nr.3 arresti per reati relativi a pedopornografia (nello specifico nr.1 arresto per atti sessuali con minorenne e nr.2 arresti per istigazione a pratiche di pedofilia), nr.2 persone denunciate per detenzione di materiale pedopornografico; nr.1 attività d’indagine relativa prostituzione minorile; eseguite nr. 4 perquisizioni con sequestro di 9763 Gigabyte di materiale. Inoltre sono state eseguite nr. 5 perizie tecniche, connesse all’attività di perquisizione e sequestro.
A questi dati si accompagna l’intensa attività di monitoraggio della rete internet, relativa all’individuazione e segnalazione ( per inserimento in black list) di siti web a carattere pedopornografico.
Particolare attenzione è stata rivolta all’individuazione dei minori vittime di abusi sessuali anche in riferimento a materiale sessuale autoprodotto (selfie) immesso in rete volontariamente o per vendetta da adulti e coetanei.
Nell’ambito dell’attività di conoscenza del mondo informatico, dell’utilizzo consapevole della rete e dell’informazione ai più giovani, soprattutto in ambito scolastico, sono state effettuati nr.124 incontri destinati a circa 3800 utenti.
Attività di prevenzione e contrasto dei crimini informatici ai danni dei sistemi e dei servizi di Home Bankig
Nel corso del 2014 è continuata l’attività d’indagine relativa a nr.182 querele per frodi informatiche realizzate con illecita acquisizione di codici, relativi a carte di credito e bancomat, e successivo indebito utilizzo.
Continua l’alimentazione della piattaforma OF2CEN (On line Fraud Cyber Centre and Expert Network) per l’analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore.
Illeciti nel settore dei Social Network e Computer Crime in genere
Nel 2014 il Compartimento ha trattato nr. 52 querele per diffamazioni a mezzo rete Internet con ingiurie, anche in danno di minorenni; sono state ricevute e trattate nr.12 querele per furti di identità digitale su social network e nr.24 querele per furto di identità digitale relative ad indirizzi di posta elettronica. Sono state verificate numerose segnalazioni relative alla creazioni di falsi profili e tentativi di accesso ad account su social network e posta elettronica.
Sono state inoltre trattate nr. 3 querele per tentativo di phishing e nr.5 per phishing consumato. nell’ambito di queste attività sono state eseguite nr.3 perquisizioni delegate dalla locale A.G..
Truffe on line
Nell’ambito del contrasto alle truffe commesse in rete, questo Compartimento ha ricevuto nr.283 querele per truffe relative a e-commerce, i cui accertamenti hanno permesso di identificare ed indagare in stato di libertà nr.36 persone.
Controllo del territorio
Durante tutto il 2014 unità unità operativa composta da due dipendenti, con automezzo colori istituto, sia in provincia di Trento che a Bolzano, ha effettuato un servizio di controllo del territorio, con obiettivo specifico la vigilanza agli uffici Postali ed edifici di Poste Italiane, ubicati nella zona geografica di competenza.
Controllo radiofrequenze
Nell’ambito di controlli alle Radio Frequenze eseguiti unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Ministero dello Sviluppo Economico sono stati effettuati nr.2 controlli, rilevate e contestate nr.1 illecito; erogate nr.1 sanzione amministrativa per 2000€ con sequestro di nr.4 apparati.
Un’attività d’indagine
Nell’ottobre del 2013 una mamma residente in una valle del Trentino rappresentava alla Polizia di Stato di Trento che sua figlia, dell’età di 12 anni, continuava a ricevere chiamate e richieste di contatto in rete, da parte di taluni soggetti che certamente non facevano parte della rete amicale della minore e nemmeno della famiglia.
Sentita la dodicenne, con le modalità previste dall’attuale normativa (recepimento del trattato di Lanzarote), emergeva che la stessa, dopo essersi iscritta ad alcuni Social Media, aveva ricevuto numerose richieste di contatto da parte di internauti che erano interessati, da prima a conoscere il numero della sua utenza mobile personale (ingenuamente fornita dalla stessa), per poi bersagliare la medesima con numerose, subdole ed ambigue richieste di immagini illecite, ovvero, dove la minore era ritratta priva di indumenti ed in pose estremamente erotiche.
Vi è da riportare anche che in una decina di casi, ove la persuasività dei soggetti si è determinata con maggior successo, la minore ha realizzato queste immagini ed in seguito ha provveduto ad inviarle.
L’innocenza della minore ha portato la stessa ad indicare, all’interno dei Social Media, con certosina attenzione la propria età, mentre, chi l’ha contattata con fini delittuosi in virtù dell’attuazione di un diabolico progetto criminale, era stata ben attento nel celare sia l’identità che ogni riferimento sull’età reale.
Le immagini illecite, come è poi emerso in sere di analisi tecnica posta in essere dal personale della Polizia Postale, erano state inviate dalla minore mediante l’applicazione denominata WhatsApp presente sul proprio smartphone. Benché la ragazzina di volta in volta abbia provveduto a cancellare le suddette immagini dal proprio telefono, gli inquirenti, con raffinata professionalità, sono riusciti a recuperare quelle immagini, nonché una serie di altri dati che hanno consentito l’identificazione certa dei soggetti a cui erano stati inviati i fotogrammi oggetto della presente indagine .
Di seguito sono state disposte una serie di perquisizioni, che hanno interessato gran parte del territorio nazionale, che hanno permesso di sequestrare il materiale info – telematico in possesso ai soggetti che erano in contatto con la minore. Dai successivi accertamenti sul Device sequestrati, sono emerse tutte le responsabilità a carico di degli indagati, alcuni dei quali sono stati arrestati mediante un dispositivo di custodia cautelare emesso dall’Autorità Giudiziaria competente.