Istruttore di equitazione nei guai per le foto hard

Lui istruttore di equitazione cinquantenne, lei allieva all’epoca 17enne: legittima, per quanto poco ortodossa, storia d’amore condita da scambio di foto erotiche, oppure l’ennesimo, odioso caso di manipolazione di una minore?

È il quesito di fondo a cui dovrà rispondere un processo che vede l’istruttore imputato per detenzione di materiale pornografico con protagonista la ragazza minorenne. Ieri il processo in Tribunale a Trento è stato rinviato ad aprile dopo che le parti - il pm, l’avvocato difensore Andrea Tabarelli de Fatis, e l’avvocato milanese Maria Sardelli legale della parte civile - hanno confermato le loro liste testi.

La vicenda è delicata per la presenza di una ragazza giovanissima, che ora sostiene di aver subito gravi danni (con richiesta di 20 mila euro) a causa del comportamento spregiudicato dell’istruttore, ma anche perché in udienza preliminare la stessa procura aveva chiesto il proscioglimento.

L’imputato è finito nei guai perché le foto «incriminate» sono state trovate ed ora costituiscono la principale fonte di prova a suo carico. L’uomo tra il 18 dicembre del 2012 e il 26 maggio del 2013 avrebbe ricevuto dalla minore diverse foto a sfondo erotico (e lui a sua volta si sarebbe immortalato inviando alla ragazza alcune sue immagini).

La relazione tra i due  sarebbe durata alcuni mesi. A troncare gli scambi e la strana «love story» sono stati i genitori della ragazza, comprensibilmente arrabbiati dopo aver scoperto sull’iPad le immagini della figlia senza veli scattate per l’istruttore. La vicenda imboccò quindi i binari della giustizia. I genitori della ragazza sporsero denuncia attraverso l’avvocato Sardelli. Agli atti vennero acquisite, tratte da telefono e iPad, le foto della ragazza quando questa era ancora minorenne.

Pare che questa si fosse innamorata dell’istruttore di ippica che i genitori, milanesi spesso in vacanza in Trentino, conoscevano bene e di cui avevano massima fiducia. Secondo la parte civile, l’uomo avrebbe approfittato di questa situazione per costruire con la ragazzina un rapporto morboso che andava ben oltre l’amicizia che può sorgere tra un istruttore sportivo cinquantenne  e una sua giovane allieva. La ragazza era arrivata a coltivare speranze che quella potesse essere una relazione vera, con prospettive per il futuro. Così aveva accettato di spedire delle sue foto intime, esplicite ma non particolarmente spinte, all’uomo di cui si era infatuata.

I genitori sostengono che la 17enne  sarebbe stata manipolata. L’uomo avrebbe fatto pesare il suo ascendente sulla giovane allieva per sedurla. L’imputato invece dà una versione opposta: dice che tra i due era scoccata la scintilla, era insomma amore vero. Amore di certo cieco al punto da rendere irrilevante l’abisso che separava i due innamorati: 33 anni.

L’esito del processo non appare scontato. Da un lato ci sono le immagini erotiche, dall’altra però ci sono anche sentenze di assoluzione di fronte a casi particolari di scambio di foto tra fidanzati. Certo, se lui avesse avuto 19 anni la vicenda  sarebbe stata vista sotto una luce diversa, mentre quei 33 anni proiettano ombre inquietanti. La difesa con l’avvocato Tabarelli de Fatis era risucito a convincere la procura che in questa particolarissima vicenda l’invio delle foto non era penalmente rilevante. La tesi è, a spanne, questa: se tra i due poteva legittimamente esserci una storia d’amore, in ipotesi anche con rapporti sessuali, perché mai non si potevano scambiare qualche foto intima?

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