Un'altalena speciale per Bea e gli altri bambini in carrozzina
Basta il sorriso di Bea per spiegare quanto quel gioco fosse importante per lei e per tanti bambini disabili. Non servono parole, non servono grazie. Bea quel volo in altalena lo sognava da tantissimo tempo. Fino a qualche anno fa era la nonna a prenderla in braccia e farla dondolare. Poi Bea, 13 anni, è cresciuta e ora non poteva più fare nemmeno quello. «Così - racconta la mamma, Sabrina Tabarelli Goller - ero arrivata al punto che non la portavo nemmeno più al parco perché lei piangeva per voler salire e io mi sentivo impotente».
Ora finalmente Bea, e tutti i bambini e ragazzi che come lei sono su una sedia a rotelle, potranno usufruire di questa altalena speciale che il Comune, grazie alla sollecitazione della Circoscrizione, e in particolare dell’ex presidente Chiara Maule, ha fatto istallare nel parco di Oltrecastello.
«La mia battaglia è iniziata sei anni fa - racconta la mamma di Beatrice - e finalmente due anni fa ho incontrato Chiara Maule che non solo mi ha ascoltata ma si è anche attivata per soddisfare questo bisogno che non è solo di mia figlia». Ci sono dunque voluti due anni per decidere, portare a compimento il progetto, scegliere la zona, trovare i fondi, ma finalmente la nuova altalena è finalmente perfettamente operativa.
«Dopo vari colloqui con il sindaco e alcuni assessori comunali - spiega Chiara Maule - abbiamo ritenuto che il parco di Oltrecastello fosse l’ideale sia per il parcheggio antistante comodo, che perché è ombreggiato, molto frequentato, fresco d’estate. Oggi vedere il sorriso di Beatrice è davvero una grandissima soddisfazione a conclusione del mio incarico come presidente della circoscrizione». Un’altalena che è anche motivo di incontro tra bambini che si avvicinano curiosi per vedere Bea che sale.
Loro che possono correre e saltare, guardano con occhioni sgranati quella carrozzella che sale sulla pedana, ma il vedere la giaia della bambina al dondolare dell’altalena, mette tutti al pari. Tutti bambini, tutti con la voglia di divertirsi. Un ringraziamento della mamma va anche al comitato genitori Paese di Oz, dove Beatrice fa fisioterapia, che l’hanno sostenuta in questa battaglia che non è l’unica condotta da questa donna che è tanto mite quando deve fare le cose per sé, quanto agguerrita quando in ballo ci sono i diritti di sua figlia.
«Il diritto alla scuola, alla salute, al gioco dovrebbe essere un diritto per tutti bambini. Invece per i disabili è una battaglia quotidiana. Ti alzi e non sai cosa ti aspetta. A volte è davvero faticoso e non tanto per la disabilità del bambino, ma per la società che non è pronta e non si sà rapportare con il diverso. Fortunatamente Bea è inserita in una classe bellissima e quest’anno, per la prima volta, andrà in gita con la sua classe per tre giorni a Cervia, al mare». Un traguardo scontato per tanti, ma non per questa famiglia. Questa volta Bea e i suoi genitori hanno trovato un dirigente e maestre sensibili, ma non sempre è stato così e soprattutto non tutti hanno la stessa fortuna. «Anche quest’altalena - dice - non è ovviamente solo per Beatrice. Io spero che qui vengano tanti genitori con bambini disabili e che possa essere luogo di incontro e svago».