Sindacati di base: Renzi e Boeri registi di politiche ingiuste
Un presidio, questa mattina, e altre iniziatrive in programma oggi e domani per contestare il Festival dell'economia, la politica economica del governo Renzi e la gestione dell'Inps targata Tito Boeri, che è anche direttore scientifico della kermesse trentina.
Un presidio, questa mattina, e altre iniziatrive in programma oggi e domani per contestare il Festival dell'economia, la politica economica del governo Renzi e la gestione dell'Inps targata Tito Boeri, che è anche direttore scientifico della kermesse trentina. È la mobilitazione lanciata dai sindacati di base Usb e Sbm. Se a Renzi vengono rimproverati, fra gli altri, le riforme del lavoro, della scuola e della legge elettorale, tutte ritenute inique e verticistiche, Boeri finisce sul banco degli imputati per una linea che secondo il sindacato starebbe trasformando l'Inps «in una succursale della previdenza integrativa e privata».
I sindacati di base annunciano un sit-in nel pomeriggio, alle 14.30, davanti al palazzo della Provincia, in piazza Dante, dove ora è in corso il presidio, per contestare appunto l'apertura del Festival ein particolare il ruolo di Boeri.
Domani, alle 14, corteo in città, da piazza Pasi all'Auditorium, dove alle 15 è atteso il premier Renzi al quale si rimprovera anche di aver scelto di partecipare a un incontro pubblico nel giorno di silenzio elettorale, alla vigilia delle elezioni in sette Regioni italiane.
Ecco il comunicato diffuso da Usb (Unione sindacale di base) e Sbm (Sindacato di base multicategoriale) del Trentino
Questo perverso ed iniquo sistema di politica al servizio dei benestanti e della finanza non può essere tollerato. Il governo Renzi non ha in alcun modo scalfito gli alti livelli di disoccupazione, soprattutto femminile e giovanile, generando in compenso nuove insicurezze nei confronti degli occupati; non ha rimosso le nuove povertà, il degrado, lo stato d’indigenza di buona parte della popolazione; non ha aumentato le pensioni, anzi si sta contrapponendo alle decisioni della Corte Costituzionale sulla restituzione dei tagli attuati dal governo MONTI; ha ridotto drasticamente il sostegno ai senza reddito/lavoro, negando il reddito di cittadinanza.
L’Inps, il più grande ente previdenziale pubblico d’Europa affidato a Boeri sta diventando una succursale della previdenza complementare e privata, in palese conflitto d’interessi; elude qualsiasi serio contrasto al diffuso lavoro «nero» e «sommerso»; non interviene contro la spaventosa elusione contributiva delle imprese “esterovestite”, a cui concede cassa integrazione e mobilità senza alcun controllo sul loro stato economico-finanziario.
Non si contrasta questa vergogna italiana con le lamentele da circolo o battute da bar. Peggio ancora non lo si fa ex post, come procedono i sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil, che proclamano scioperi dopo l’approvazione dei provvedimenti governativi, rinunciando a qualsiasi conflitto sociale per esclusivi interessi di «bottega» (concertazione, distacchi sindacali, vantaggi sui servizi fiscali ed assistenziali). La voce della protesta deve arrivare dentro i palazzi del potere – così come è stato per la vergogna locale dei vitalizi regionali, quando fu occupata la sala del consiglio regionale! – senza paura e senza vergogna. Perché, anche se dimenticato, politica significa governo del popolo ed al suo servizio deve agire. Ma il festival dello sfruttamento non lo dice!»
E questo è invece il comunicato a firma di Ezio Casagranda (Usb) sulla vicenda Inps.
«Venerdì 29 maggio 2015 presso la sala Depero della PAT Tito Boeri presenterà il decimo festival dell'economia dal titolo “Mobilità sociale” intesa come possibilità di accesso al reddito dei cittadini.
In Italia i dati Istat ci confermano il 16% dei cittadini italiani detiene il 65% della ricchezza nazionale e quindi logica vorrebbe che il dibattito si incentrasse su come aumentare il reddito dei cittadini e tanto per fare qualche esempio citiamo lo sblocco dei contratti e la rivalutazione dei salari e delle pensioni.
Invece ancora una volta questo festival viene utilizzato da Boeri, da pochi mesi presidente Inps, per un grande spot pubblicitario a favore delle pensioni private tanto che in un comunicato stampa nel comunicare l'apertura delle sedi Inps di Trento “nei giorni 30 e 31 maggio Inps e Pensplan Centrum S.p.A. in una sorta di "open day della previdenza" garantirà al pubblico del Festival, grazie alla consulenza dei migliori specialisti, l’opportunità di informarsi gratuitamente sul proprio futuro pensionistico.”
Questa operazione non è solo un grande imbroglio per i cittadini ma anche un vero e proprio conflitto di interessi dove una struttura pubblica si offre per fare pubblicità ad un fondo privatistico.
Infatti, come già denunciato dal USB la simulazione della “mia pensione” non solo non è reale ma serve come elemento di pressione verso i lavoratori, i cittadini ed in particolare i giovani per indurli ad “investire” i loro salari di fame nelle forme di previdenza privata e quindi affidare il loro futuro pensionistico ai mercati finanziari.
Ancora una volta anziché impegnarsi per rilanciare il ruolo dell'Inps, contrastare le scelte dello sblocca Italia che comporterà un pesante salasso nei conti previdenziali, dire con chiarezza che l'utilizzo abnorme ed ingiustificato dello strumento dell'apprendistato sarà pagato dai pensionati, anziché rivendicare strumenti e risorse per svolgere il suo ruolo statutario di erogatore di servizi, pensioni ed assistenza Boeri vuole trasformare l'INPS nel principale colosso propagandistico della previdenza privata.
Per questo USB e SBM il 29 maggio organizzano un volantinaggio informativo per denunciare la mistificazione che si nasconde dietro l'operazione “la mia pensione” ma anche che questo modi di operare non si chiama trasparenza ma conflitto di interessi.
Alle ore 15,00 in piazza Dante a Trento i sindacati di base, movimenti sociali, semplici cittadini, lavoratori pensionati e giovani saranno presenti con il coraggio di quanti non si arrendono elle logiche del profitto e della privatizzazione dello stato sociale imposto dalla troika, applicato dal governo e propagandati dal nuovo presidente Inps».