Snowboarder 12enne investe sciatore, ai genitori un «conto» da 90 mila euro
Ai genitori del ragazzo arriva un «conto» da 90 mila euro
Se in famiglia avete un campioncino di snowboard o di sci, meglio verificare di essere coperti da una buona assicurazione. Sempre più spesso le piste da sci diventano infatti terreno di scontro: sulla neve prima, in Tribunale poi. E il conto alla fine rischia di essere molto salato. Lo sanno bene i genitori di un ragazzino 12enne di Desenzano che il 6 marzo del 2011 investì alle spalle con il suo snowboard un ignaro sciatore che stava tranquillamendo scendendo lungo la «Diretta Spinale» a Madonna di Campiglio. Il danno, di cui dovranno rispondere i genitori del giovane snowboarder, supera i 73 mila euro.
Erano da poco trascorse le una del pomeriggio quando il 12enne investì in pista un 59enne delle Giudicarie. L’impatto fu violento e le lesioni serie, al punto che per soccorrere il malcapitato sciatore dovette intervenire l’elisoccorso. Sul posto arrivarono anche i carabinieri in soccorso sulle piste, preziosi in questi casi per ricostruire l’accaduto. Ma come spesso accade in caso di incidenti, nessuno era disposto ad assumersi la responsabilità. L’investitore sostenevano che c’era un concorso di colpa da parte dello sciatore tanto che la sua assicurazione offrì solo poche migliaia di euro di danni. L’investito, assistito dagli avvocati Paolo Mazzoni e Danilo Pezzi, promosse una causa civile contro i genitori del minore (la strada penale era interdetta dalla giovane età dello snowboarder).
La sentenza, depositata nei giorni scorsi dal giudice Roberto Beghini, ha dato piena ragione all’investito. «Che la responsabilità dell’incidente sia tutta e sola del minore - si legge - senza alcun concorso di colpa dell’attore, emerge dal chiaro tenore della ctu medico legale che ha inequivocabilmente accertato che il minore» ha violato la disciplina provinciale in materia di piste da sci. Il ragazzo infatti proveniva «da fuori pista con la tavola da snowboard» e «nell’entrare nella pista tranquillamente percorsa dall’attore ometteva di dargli la precedenza e lo investiva da tergo, colpendolo». Di certo non si trattò solo di una botta. I postumi per lo sciatore sono durati mesi, tanto che il poveretto non solo ha riportato danni permanenti (15% di invalidità), ma il lungo protrarsi delle cure gli è costato il posto di lavoro. Il magazziniere, infatti, è stato licenziato per superamento del periodo di comporto. Tra invalidità permanente, temporanea, spese mediche e danno biologico il giudice ha riconosciuto allo sciatore un un danno complessivo di 73 mila euro. A questo si aggiungono gli interessi ed oltre 13 mila euro di spese legali sostenute dalla controparte.
Un’imprudenza in pista, magari commessa da un ragazzino che sulla neve ama il brivido, può costare un mucchio di soldi. E ci sono solo due modi per difendersi: un po’ di “sale in zucca” quando si scia e una buona polizza assicurativa.