Stazione di Trento, via ai lavori Si studia come inserire spazi commerciali
Spazi commerciali che non intacchino il valore architettonico e artistico dell'immobile. Un'idea di cui si parla da anni senza che nulla di concreto sia ancora stato realizzato. Ma rimane quello l'obiettivo finale dei programmi di riqualificazione della stazione ferroviaria di Trento. Lo hanno ribadito i vertici di Centostazioni, la società del gruppo Ferrovie. Sui contenuti del progetto e i tempi di realizzazione però non ci sono impegni precisi. «Bisogna andare avanti per step, un passo alla volta, perché i soldi a disposizione sono pochi» spiega l'assessore provinciale ai trasporti Mauro Gilmozzi, che mantiene i contatti con la società. L'approdo finale è quello di individuare le modalità e le zone in cui inserire piccoli negozi, in aggiunta a quelli esistenti, in modo da creare anche una fonte di entrata per finanziare la gestione e eventualmente i futuri investimenti. «Naturalmente bisogna progettare in modo che non ci sia contrasto con le bellezze di un bene di grande valore architettonico e artistico; stiamo cercando di individuare le soluzioni più adatte» spiega l'assessore.
Intanto qualche piccolo passo in avanti per ridare una dignità alla struttura è stato fatto, sia pure a fatica. Sono stati completati i sottopassi di collegamento coi binari all'altezza del capolinea della Trento-Malè e è stato definito il progetto per la sistemazione dei servizi igienici. La sistemazione dei bagni ha avuto nei giorni scorsi il via libera della Soprintendenza ai beni architettonici con alcune prescrizioni: dovranno essere conservate come sono le tre porte che si aprono verso i binari e non potrà essere installata una struttura in alluminio prevista nel bagno per i disabili. L'intervento dunque si farà, dopodiché Gilmozzi spera di trovare una soluzione al problema della gestione e cura dei servizi igienici, che non potranno più essere abbandonati all'incuria e ai vandalismi come in passato.
Piccoli passi avanti rispetto a un problema più generale di inadeguatezza della stazione segnalato e ribadito nei giorni scorsi anche da Legambiente con una lettera-appello spedita all'assessore, al governatore Rossi, al sindaco Andreatta e ai vertici di Rfi, Trenitalia e Centostazioni.
«Nulla è stato fatto rispetto a quanto già chiesto nei mesi scorsi - afferma l'associazione ambientalista. - Restano tutti i disservizi, le brutture, la mancanza di informazioni che avevamo segnalato: sale abbandonate e sbarrate, locali trasandati, orrende sovrastrutture metalliche, un quarto binario provvisorio da dieci anni, dove non si capisce il perché, tra l'altro, manchi l'ascensore. Orari di apertura dell'assistenza clienti Trenitalia del tutto insufficienti e nessun tipo di altra assistenza al viaggiatore. Quel poco che c'è è malamente indicato, ci sono indicazioni attaccate con lo scotch, la sala d'aspetto non è visibile a chi arriva e lo stesso vale per l'ascensore di accesso alle pensiline di cui molti non sono a conoscenza con il risultato che i viaggiatori con bagagli ingombranti ostacolano il deflusso sulla rampa di scale principale. Non c'è deposito bagagli, mancano completamente informazioni turistiche, non c'è coordinamento col trasporto urbano ed extraurbano, manca persino qualunque indicazione che mostri dov'è la stazione delle autocorriere, c'è solo una biglietteria urbana di Trentino Trasporti relegata in una bruttissima sovrastruttura in un angolino.» La lettera fa poi notare che esistono seri problemi di sicurezza mai risolti, neanche dopo un morto nel 2010, in relazione al sottopasso secondario il cui parapetto è basso, le persone vi si siedono sopra e rischiano di cadere.