Trento, arrivano in procura gli atti su blitz anti-terrorismo

Tra gli arrestati in Alto Adige anche l'iracheno «Hitler»

La Procura di Trento ha ricevuto dall'Ufficio gip di Roma le oltre mille pagine di ordinanza di custodia cautelare dell'inchiesta antiterrorismo condotta dal Ros, che nei giorni scorsi ha coinvolto 17 persone in tutta Europa, 7 delle quali arrestate in Alto Adige, sei curdi iracheni e un kossovaro, tutti residenti tra Bolzano (due), Merano (quattro) e Renon (uno).

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Tutti i sette arrestati, uno dei quali si trovava da tempo in carcere per rapina, sono stati trasferiti nei penitenziari di Trento e Bolzano.

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Il pool trentino, composto dal procuratore capo, Giuseppe Amato, e dai due sostituti, Davide Ognibene e Pasquale Profiti, si prenderà qualche giorno di tempo per vagliare i contenuti dell'ordinanza, prima di trasmetterla al gip del Tribunale di Trento. Entrambe le valutazioni dovranno essere fatte entro venti giorni, termine entro il quale la richiesta di misura cautela può essere rinnovata, vista la competenza territoriale.

Le misure cautelari emesse dai giudici romani diversamente cesserebbero di avere efficacia. Lunedì, intanto, tre degli arrestati saranno sentiti in interrogatorio di garanzia a Bolzano, su richiesta per rogatoria dalla Procura di Roma. Le dichiarazioni, se gli indagati non si avvarranno della facoltà di non rispondere, saranno verbalizzate e successivamente trasmesse a Trento, dove si svolgerà la fase di indagini preliminari e di udienza preliminare, così come un eventuale rito abbreviato. L'eventuale fase dibattimentale del procedimento, invece, si svolgerebbe a Bolzano.

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