L'accusa da Londra: anche gli jihadisti di Merano pianificavano attacchi terroristici in Europa
Si oppongono all’estradizione dalla Gran Bretagna all’Italia tre dei presunti terroristi jihadisti arrestati a conclusione dell’operazione dei carabinieri del Ros su ordinanza del Tribunale di Roma lo scorso 12 novembre. Lo riportano sul web Bbc e The Guardian.
Si tratta di tre iracheni, Hamad Bakr, alias Rebwar, 38 anni, residente a Kingston-upon-Hull, Rahim Zana Abdul Rahman, alias Zana Abdul Rahman Rahim, 32 anni, di Derby, e Awat Wahab Hamasalih, alias Awat Karkuky, 33 anni, residente a Birmingham, che la Corte di Westmister riferisce come membri di spicco di Rawti Shax, l’organizzazione facente capo al Mullah Krekar, già in carcere in Norvegia, dove gli è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare nella stessa inchiesta, passata per competenza territoriale da una settimana alla procura di Trento, chiamata a decidere su tutte e 17 le ordinanze di custodia cautelare emesse da Roma, pena la decadenza, per legge, entro venti giorni.
Three Britons fight extradition on terror charges https://t.co/RlcSE7CDPs
— The Guardian (@guardian) 20 Novembre 2015
Nell’udienza a Londra, come riportano ancora Bbc e The Guardian, Daniel Sternverb, che rappresenta le autorità italiane, ha detto che l’organizzazione Rawti Shax mirava a effettuare attacchi contro obiettivi occidentali ed europei.
«L’organizzazione - ha affermato - mirava a creare un califfato nel Kurdistan iracheno e ha cercato di creare le cellule in Europa per condividere e diffondere materiale jihadista e partecipare alla jihad in Iraq e in Siria insieme con lo Stato islamico e Al Nusra». Quando poi il Mullah Krekar è stato arrestato e incarcerato in Norvegia nel 2012, viene aggiunto, il gruppo ha elaborato piani per rapire dignitari - tra cui un ambasciatore britannico - per barattare il suo rilascio. Viene detto inoltre che il gruppo prevedeva di contrabbandare missili in Norvegia per portare avanti il Jihad, secondo la Bbc.
Three alleged terror group members resist extradition from Britain https://t.co/6tN9app8Ff
— The Guardian (@guardian) 20 Novembre 2015
L’estradizione per i tre viene riferito dai due media britannici che è stata negata e che i loro avvocati hanno spiegato che si tratterebbe di respingimento illegale di rifugiati e che potrebbero invocare l’articolo due (diritto alla vita) e l’articolo tre (divieto di tortura) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Per un quarto arrestato in Gran Bretagna nell’ambito della stessa inchiesta, Kadir Sharif, 52 anni, residente a Sheffield, il Tribunale di Trento ha disposto la scarcerazione nei giorni scorsi, dopo che la Procura del capoluogo trentino ha chiesto l’inefficacia della misura cautelare che era stata disposta dal Tribunale romano, ma la Bbc riferisce che resta detenuto per questioni di immigrazione.
Quanto a Rahim Zana, The Guardian riporta che è stato descritto da Daniel Sternverb come un protagonista di Rawti Shax, ramo curdo-iracheno della rete jihadista Ansar al-Islam. «È il genero di Krekar - ha affermato, come riferisce The Guardian - ed è descritto come uno stretto collaboratore dei vertici dell’organizzazione», spesso portavoce del gruppo e amministratore della chatroom, con incarichi di propaganda e di passaggio di informazioni di fiducia al presunto capo del gruppo.
Awat Wahab Hamasalih, come riporta The Guardian, era stato capofila di Rawti Shax dal 2009, con incarichi in ambito finanziario nel gruppo e collegamenti col leader militante Omar Bakri Muhammad, diventato un capo quando il mullah Krekar era stato incarcerato nel 2012.
Hamad Bakr è stato descritto come un membro dell’entourage del mullah Krekar, coinvolto in conversazioni sul rapimento di un ambasciatore britannico, secondo quanto viene riportato delle parole di Daniel Sternberg.
Il giornale britannico riferisce infine che l’udienza è ancora in corso e che se l’estradizione dei tre fosse approvata dal giudice Howard Riddle sarebbero chiamati a rispondere di terrorismo internazionale, con una potenziale condanna fino a 15 anni di carcere.