Due processi in un giorno per il ladro di elemosine
Le chiese erano i suoi obiettivi prediletti, non per rubare opere d’arte. Il ladro puntava ad arraffare soldi dalla cassetta delle elemosine, ma per impossessarsi delle offerte non esitava a provocare danni anche gravi ai luoghi di culto. Nello stesso giorno M. S., 40 anni nato a Mezzolombardo (ma attualmente in comunità), era imputato in due diversi processi, sempre con l’accusa di aver rubato in chiesa.
Il primo episodio risale al 12 ottobre dell’anno scorso in località Grotta a Mezzacorona. In quel caso l’imputato è accusato di aver agito insieme ad un complice, S. R., 41enne anche lui della Rotaliana. Secondo l’accusa i due «ponevano in essere atti idonei ad impossessarsi delle offerte dei fedeli, sottraendole dal santuario Santa Maria Assunta di Mezzacorona». I due avrebbero utilizzato «una mazza da cantiere edile della lunghezza di 85 centimetri e del peso di 7 chili circa per cercare di abbattere il muro perimetrale che custodisce la cassetta delle offerte». I ladri pur di rubare qualche manciata di euro non si facevano alcuno scrupolo: «per cercare di abbattere il muro perimetrale che custodisce la cassetta delle offerte - si legge sul capo di imputazione - nonché nel tentativo di entrare danneggiavano a colpi di mazza la porta d’accesso in ferro del santuario, una bacheca all’esterno, e le griglie metalliche a protezione delle finestre». I due ladri però in quell’occasione rimanevano a bocca asciutta.
Il quarantenne era imputato anche in un altro processo “fotocopia”. In questo caso avrebbe colpito a Cembra, presso la chiesa di Santa Maria, l’8 luglio del 2015. «Con violenza sulle cose costituita dallo sfondare la porta che divideva la navata della chiesa dalla sagrestia si impossessava di circa 150 euro che si trovavano in un cestino e che erano il frutto della raccolta durante la messa». Nelle sua precipitosa fuga, dopo che la sirena dell’allarme aveva iniziato a suonare, il ladro veniva intercettato da alcune signore accorse in chiesa che fermavano l’odierno imputato. Questi si dileguava dicendo che nella chiesa c’erano delle persone, ma veniva poi identificato e denunciato.