Alfano: possibili controlli all'ingresso degli aeroporti
«Stiamo valutando se è il caso» di spostare i controlli di sicurezza prima dell’ingresso negli aeroporti, «ma non illudiamoci che rafforzando i controlli all’ennesima potenza il rischio non esista: quello di Bruxelles, colpito ieri dall'attentato, è uno degli aeroporti più presidiati del mondo eppure è successo quello che è successo».
L’ipotesi è stata avanzata oggi dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Il ministro ha quindi spiegato che «abbiamo comunque già rafforzato i servizi di vigilanza dinamica, con uomini che girano in continuazione».
Intanto, il primo ministro francese Manuel Valls, dopo aver partecipato alla riunione del collegio dei commissari, ha osservato: «I terroristi attaccano l’intera europa, i nostri valori e chi siamo», la Francia «conosce bene il dolore» e con l’Europa «siamo in guerra» contro il terrorismo «con determinazione totale».
Valls ha chiesto di avanzare per il controllo sistematico alla frontiera esterna, il controllo del traffico di armi e l’approvazione del sistema Pnr.
La commissione «ha capito che si deve avanzare rapidamente» nella messa in atto del programma per rafforzare le difese europee contro il terrorismo ma «noi (governi) non agiamo» e quindi «se il progetto europeo si sgonfia è perchè le parole non si traducono in fatti» e «la responsabilità è anche quella dei governi», ha aggiunto Valls, dopo aver partecipato al Collegio dei commissari, nel punto stampa col presidente Jean Claude Juncker.
E il questore della Camera e deputato di Scelta civica, Stefano Dambruoso, commentando gli attentati di Bruxelles, richiama l’attenzione sulla misura del dipartimento di Stato americano del «travel warning», cioè l’invito ai cittadini americani a non viaggiare verso e attraverso l’Europa: «La vivo con preoccupazione perchè la trovo una misura grave che non può essere misurata paragonando l’Europa ai paesi del Maghreb o a quei Paesi dove c’è un rischio terrorismo quotidiano per le strade.
Su eventuali attacchi strutturati sono state prese tutte le misure possibili, da quel punto possiamo stare tranquilli. Di fronte ad un attacco di un singolo, una scheggia impazzita, che porta a termine un’operazione senza programmazione è chiaro che aumentano i rischi».
La prevenzione - ha concluso Dambruoso - deve essere portata a termine non con il carcere perchè non si possono mettere in detenzione persone che non hanno commesso reati ma i soggetti pericolosi possono essere espulsi. Questo lo stiamo facendo da tempo con moderazione, saggezza ma anche con fermezza».