Parla l'87enne aggredita in casa a Trento «Se lo avessi qui davanti lo prenderei a pedate»
«Se lo avessi qui davanti, lo prenderei a pedate». La rabbia supera quasi lo spavento per quello che è successo (I fatti). Ormai è sera e la signora, che ha 87 anni ma il piglio di una donna di metà delle sue primavere, attende che la dimettano dall’ospedale Santa Chiara. Indossa il collare. «Ho tre costole che mi fanno male. Ora i medici stanno valutando la situazione - spiega - Sono ancora agitata, ma se ora mi trovassi davanti quell’uomo non so cosa gli farei».
Racconta gli attimi della rapina con molta lucidità, nonostante lo shock. «Quell’uomo è venuto dalla terrazza: la finestra della cucina era chiusa, la tapparella arrivava a metà e per entrare ha dovuto spaccare il vetro, come ha verificato la polizia - racconta - In quel momento mio marito era fuori casa, per fare due passi, ed io mi trovavo dall’altra parte dell’appartamento, sul terrazzino che guarda verso la strada. Non mi ero accorta di nulla di strano. Poi ho visto la macchina della questura che si è fermata davanti a casa ed i poliziotti sono scesi e mi hanno chiesto di entrare. Sono rientrata per aprire il cancello e, sul corridoio, quell’individuo mi è venuto addosso. Mi ha buttato per terra per scappare. Ma lì sulla porta c’erano i poliziotti, che lo hanno subito preso».
La signora è riuscita miracolosamente a non farsi troppo male. «Quell’individuo mi ha travolta e io sono caduta all’indietro, ho sbattuto la testa vicino allo spigolo della porta. Non ho perso conoscenza, ma ho iniziato a urlare, urlare, urlare. Per fortuna in quel momento è scesa dal piano sopra mia nipote, che ha visto la scena e ha detto di calmarmi. Non capivo più nulla». È stata subito accompagnata in ambulanza al pronto soccorso e gli accertamenti a cui è stata sottoposta hanno escluso complicazioni.
Racconta che un anno fa le era accaduto un episodio simile. «Stavo stirando quando ho visto in corridoio un bambino. Era bello, sembrava Gesù Bambino. Mi ha detto che era lì per fare un saluto - ricorda - ho però pensato che mia nipote era in ufficio e che mio figlio non c’era. In quel momento ho visto una donna che andava in camera. Il bambino, per distrarmi, mi ha chiesto un bicchiere d’acqua, ma io sono andata in camera, ho preso la donna per i vestiti e l’ho trascinata fuori casa. Non ho toccato il piccolo, ma ho strattonato quella donna che se ne è andata via subito. Una conoscente mi ha riferito che quel giorno la sconosciuta e il bambino erano state in altre case: “a cercare pensioni” mi ha detto».