Ieri a Folgarida l'annuale appuntamento con il coordinamento dei circoli anziani

Circoli anziani in festa, ieri in valle di Sole: a Folgarida si è tenuto l’annuale congresso del coordinamento provinciale che riunisce le realtà associative di pensionati e non più giovani. Nella località solandra si sono ritrovati in più di 700, presenti come espressione di un insieme di realtà che, nelle città, nei paesi, nei quartieri del Trentino, conta oltre 25.000 tesserati raccolti in 110 realtà.

Il tema dell’incontro di quest’anno non è certo stato scelto all’insegna della nostalgia e del guardare al passato, anzi. Si è guardato avanti più che mai: «Quali i valori dei circoli nel futuro?» è infatti l’argomento scelto. «In realtà oltre a riflettere e discutere, la cosa bella di appuntamenti come questi ed anche la più importante è il ritrovarsi assieme», ha spiegato Tullio Cova, 73 anni, che ha guidato il suo primo incontro annuale. Cova è infatti fresco di nomina, essendo stato scelto per succedere allo storico presidente del Coordinamento Circoli Pensionati e Anziani della provincia di Trento, Giuseppe Marocchi, appena poco più di un mese fa. «Per me sarà una grande emozione, la speranza è che possa essere una bella giornata di gioia e riflessione per tanti nostri soci».

In pleatea, non solo anziani e rappresentanti della terza età. Per non smentire il dinamismo di cui il coordinamento si è sempre fatto portatore e non smentire neppure il tema di quest’anno, all’interno dei circoli c’è sempre più spazio anche per soci più giovani, come aveva spiegato qualche settimana fa proprio all’Adige il neopresidente Cova: «Una volta quando ci si iscriveva ad un circolo veniva richiesta l’età. Oggi non più. Diversi circoli aggiungono le parole “culturale” o “ricreativo” e spesso tralasciano addirittura la parola “anziani”. Ben venga tutto questo perché per noi la presenza di giovani all’interno dei circoli è molto positiva. Possono darci una mano in tante cose. Basti pensare all’informatica e ai corsi che già organizziamo».

Parlando poi del valore dei circoli, non ci sono dubbi: «Sono di fondamentale importanza. Per gli anziani ci sarebbe una solitudine enorme. I circoli danno la possibilità di interloquire e questo riesce a contrastare la solitudine, aumentata soprattutto in città perché c’è un ambiente più dispersivo e molto meno, invece, nei paesi dove i rapporti sono molto più forti».

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