Schianto alla Vela, Armando Held morto per un politrauma toracico

Armando Held è morto per uno shock emorragico da politrauma toracico. È quanto emerso dall’autopsia eseguita sul corpo del 52enne sinti, che sabato scorso ha perso la vita schiantandosi contro un cancello alla Vela, in località di Centa, mentre fuggiva, inseguito dalla donna a cui aveva rubato la borsetta. 
 
Si tratta dei primi risultati dell’esame autoptico, ma serviranno altri 40 giorni al perito per completare gli altri accertamenti e l’esame tossicologico. In un primo momento si era ipotizzato che il decesso dell’uomo fosse stato causato da un impatto della testa contro il pilastrino del cancello. Held è invece morto a causa di una emorragia provocata da un trauma toracico.
 
Una circostanza che, tuttavia, non basta a chiarire la dinamica dell’incidente e, in particolare, le modalità di contatto fra la moto e la Panda. La parte anteriore sinistra del veicolo, dal lato del conducente, è ammaccata: ma bisogna stabilire se l’urto sia stato precedente e dunque se la Panda abbia «speronato» la due ruote o successivo alla caduta del 52enne. Ma in questa fase la polizia non ha nemmeno escluso che i danni alla Panda siano stati causati da un impatto con il muretto e non con lo scooter.
 
Capire se Held sia caduto da solo, magari tradito dai tombini in rilievo dopo la frasatura dell’asfalto, o se sia stato urtato dalla macchina, appare decisivo. La donna, sentita dagli agenti della polizia locale, ha raccontato di avere visto l’uomo schiantarsi contro il cancello e di essere finita contro la due ruote una volta che questa era già a terra.
 
A questo punto la procura potrebbe decidere di disporre una perizia cinematica, per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Le indagini, dunque, proseguono e gli agenti della polizia locale saranno affiancati da quelli della polizia stradale. L’automobilista, difesa dagli avvocati Gianpaolo Vaia e Alberto Cunaccia, è indagata per omicidio stradale colposo. L’iscrizione nel registro degli indagati in questa fase va letta però come una garanzia a tutela dell’indagata che così avrà la possibilità, se ritiene, di nominare propri consulenti. La famiglia Held, per parte sua, chiede giustizia e ripete di non essere interessata a risarcimenti in denaro, ma di volere sapere cosa sia accaduto quel giorno.

comments powered by Disqus