Cacciatrici trentine insultate in Fb per il calendario: querela
Battute volgari a sfondo sessuale, insulti e perfino l’invito a boicottare l’attività commerciale della donna. Non è la prima volta che qualcuno se la prende con le doppiette, ma in questo caso le critiche rivolte al Gruppo cacciatrici trentine e al loro calendario, avrebbe travalicato ogni limite.
Ne è convinta una delle donne che, sentendosi offesa e minacciata, ha deciso di presentare querela - a titolo personale e non quale membro del gruppo - contro gli autori degli scritti postati su Facebook. La denuncia è stata presentata attraverso l’avvocato Marcello Paiar ipotizzando i reati di diffamazione, ingiuria e minaccia.
La procura, nei mesi scorsi, ha chiesto l’archiviazione, ritenendo però che non sussistano profili di reato. Il legale, però, si è opposto: ora sarà il giudice Francesco Forlenza a decidere in merito. A dare la stura alle critiche, postate da una persona che fa parte di un’associazione animalista, la presentazione del calendario realizzato dal gruppo.
Si tratta di una iniziativa giunta ormai alla sua settima edizione, che vede le cacciatrici protagoniste del calendario in abiti tradizionali e intente a praticare l’arte venatoria. Il calendario, venduto a 7 euro, ha lo scopo di raccogliere fondi in favore di bambini, anziani o a sostegno di famiglie trentine in difficoltà.
Proprio cercando in internet le notizie relative alla presentazione dell’evento, la donna si è imbattuta in un articolo postato sulla pagina Facebook di una delle persone querelate ed ha riconosciuto anche la propria foto tra quelle pubblicate. L’iniziativa viene bollata come grottesca e parlando delle protagoniste si legge che «conoscono bene il kitsch e il cattivo gusto». E poi l’invito ai trentini ad intervenire, a ribellarsi a questa «squallida ipocrisia con cartelli e proteste».
Il testo porta la firma di un militante animalista e la querelante era già rimasta colpita dalla «cattiveria usata». Ma nel mirino della doppietta finiscono anche i commenti che accompagnano l’articolo, postati da più persone. Sulla bacheca si trovano battute a sfondo sessuale rivolte alle protagoniste del calendario, ma anche termini ritenuti offensivi: si va dalla definizione di «cessa» riferita alle cacciatrici a quella di «assassine», per finire con «inchiav...». Ma gli autori non si sarebbero limitati a critiche dal tenore becero, arrivando perfino ad invitare le persone a boicottare l’attività commerciale della donna. Una circostanza che, unita alle offese, ha spinto la cacciatrice a sporgere denuncia contro chi aveva postato quelle frasi in Facebook.