Estorsione alla gestrice del Kebab Tunisino condannato anche per lesioni
È stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione il tunisino finito a processo per estorsione e lesioni ai danni di una giovane che gestisce un kebab cittadino con il marito. L’uomo, processato in rito abbreviato dal giudice Francesco Forlenza, con la scusa di avere lasciato 300 euro sul bancone, aveva preteso che la donna gli consegnasse quella somma. Non pago, appreso che la donna aveva sporto denuncia, le aveva lanciato contro la bici, ferendola.
Il movimentato episodio definito ieri in tribunale era successo il 1° luglio 2014. Erano circa le 19 quando il giovane era entrato per sapere cosa c’era da mangiare. Approfittando di un momento di assenza della titolare, aveva iniziato a dire che erano spariti i 300 euro che aveva messo sul bancone. «Quel giovane ha iniziato ad insultarmi e minacciarmi. Mi ha detto: “Se non mi dai i soldi, spacco tutto” - aveva raccontato la donna - A quel punto gli ho detto di stare calmo. Ho preso il denaro che avevo nella borsa e glielo ho consegnato purché se ne andasse via».
Dopo avere versato la somma, però, la donna aveva sporto denuncia ai carabinieri. Proprio questa circostanza aveva innescato la nuova, furiosa reazione, del tunisino, che era tornato al locale e aveva aggredito la donna, lanciandole addosso una bicicletta. «Mi ha tirato addosso la bici. Mi usciva sangue dalla testa e ho preso una botta alla mano sinistra - aveva raccontato - In ospedale mi hanno medicata e dimessa con prognosi di sette giorni». Da qui la duplice denuncia, per estorsione e lesioni, che ieri gli è valsa una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione.