Liber Cafè «ostaggio» degli spacciatori. Titolari esasperati: «Servono più controlli»

Sabato scorso ancora alta tensione in piazza Dante

di Andrea Bergamo

«I delinquenti devono sparire da Piazza Dante. Vogliamo lavorare in tranquillità e garantire sicurezza ai nostri clienti». Isidoro Ruocco è uno dei titolari del LiberCafè, il caffè letterario che appena due mesi fa ha aperto i battenti nella palazzina liberty. Una struttura sulla quale il Comune ha scommesso per riqualificare il parco antistante la stazione delle corriere. «Ma la nostra presenza, se non viene supportata dall'amministrazione e dalla presenza delle forze dell'ordine non può essere sufficiente ad allontanare spacciatori e figuri di cui non si conosce la professione» sostiene l'imprenditore, all'indomani dell'episodio di violenza con un nordafricano che ha infastidito gli avventori ed aggredito un passante.
 
«Sappiamo che il nostro arrivo ha infastidito qualcuno, tanto che uno straniero pochi giorni dopo l'inaugurazione ha avvicinato un cameriere dicendogli: "Siete venuti a rompere e noi vi faremo chiudere". Il motivo? Evidentemente il nostro locale incide negativamente sul business di qualche malvivente» commenta Ruocco, che con grande pacatezza chiede al Comune di intervenire in modo deciso per dare una svolta alle sorti della piazza. 
 
«Servono più telecamere per dissuadere queste persone dall'agire indisturbati e alla luce del sole» sono le sue parole. Trascorrono pochi minuti, e l'imprenditore estrae dalla tasca lo smartphone, puntando la telecamera su uno straniero che si aggira attorno a un cespuglio, smuove la terra con un piede mentre si guarda attorno e infine si china a raccogliere qualcola. «Era certamente una dose» commenta Ruocco, che aggiunge: «In questo periodo ho imparato a riconoscere questi personaggi. Li vede quei tre laggiù, seduti su una panchina? Nei loro zainetti non tengono libri o caramelle... So anche che nascondono gli stupefacenti ai piedi di quegli alberi» afferma indicando gli alti fusti che crescono oltre il ponte sul laghetto.
 
Prima delle feste Vigiliane, Piazza Dante era stata teatro di due accoltellamenti, e da allora per un lungo periodo il posto è stato presidiato dal battaglione Veneto e dai reparti di prevenzione crimine di Milano. «Una settimana fa le pattuglie sono sparite e tutto è tornato alla normalità. È necessario l'intervento dell'unità cinofila della Finanza, ma a richiederlo deve essere il Comune e non un semplice cittadino come me. È fondamentale che la criminalità non venga più tollerata, perché sono stufo di sentirmi dire dagli agenti che non possono fare nulla. Se i malviventi si sentono intoccabili, è naturale che agiscano di conseguenza. Basti pensare all'episodio di sabato, che purtroppo ha riguardato il nostro locale: il magrebino che ha infastidito cameriera e clienti, con tanto di lancio di sedie, non è stato nemmeno accompagnato in Questura. Sembra incredibile, non è vero?»

 

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