Prima unione civile del Trentino Cerimonia «celebrata» dal sindaco Andreatta

Grande festa per Patrick Fongarolli e Giorgio Guzzetta

Sono due giovani di Levico, il 29enne Patrick Fongarolli e Giorgio Guzzetta di 33 anni, i protagonisti della prima unione civile in Trentino. La cerimonia è stata «celebrata» questa mattina dal sindaco del capoluogo, Alessandro Andreatta.

La prima unione civile in Trentino

 

«Finalmente la nostra unione ha assunto valore legale» sorride Patrick, che lo scorso 8 maggio ha festeggiato con il compagno i 5 anni di fidanzamento con una cerimonia simbolica. «Non potevamo aspettare l’approvazione della legge Cirinnà (dal nome della senatrice Pd che l’ha promossa, ndr). Quello per noi era un giorno simbolico che meritava di essere valorizzato» racconta il giovane. 

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Al termine della cerimonia di tre mesi fa - che come precisa la coppia non aveva alcun valore legale - Patrick e Giorgio hanno organizzato un ricevimento al quale hanno invitato familiari e amici. «Ci siamo già scambiati le promesse, indipendentemente dal valore giuridico dell’unione civile che ci consentirà di formalizzare la nostra relazione di fronte allo Stato». Quella di oggi è invece una cerimonia più intima.

Una cerimonia che in Trentino assume particolare valore, essendo la prima di questo genere all’ombra delle Dolomiti. I due levicensi hanno scelto come location della loro unione la sala al piano terra di Palazzo Geremia. Proprio in via Belenziani, esattamente un anno prima (peraltro nel giorno del compleanno di Giorgio) Patrick aveva chiesto al compagno di sposarlo. Il loro non sarà un vero e proprio matrimonio, dato che il Parlamento ha individuato una formula differente per le unioni omosessuali.

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È stata infatti esclusa la discussa stepchild adoption: «L’auspicio - confidano - è che il Parlamento faccia il proprio dovere, si adegui agli altri Paesi dell’Unione europea e prossimamente consenta anche alle coppie gay di adottare un bambino. Deve essere concessa una totale uguaglianza di diritti alle coppie eterosessuali e omosessuali. Al momento un figlio non è nei nostri progetti di vita, in fondo siamo ancora giovani, ma in futuro chissà. Mai dire mai».

Ma per quale motivo Patrick e Giorgio non hanno scelto il Comune di residenza per la loro unione? «Il nostro obiettivo era di accelerare i tempi il più possibile, per consentirci di organizzare l’evento nel giorno che per noi ha una valenza particolare. Essendo il mio compagno originario di Palermo, avevamo bisogno di ricevere i certificati in tempi brevi e nel capoluogo abbiamo trovato grande disponibilità nel sollecitare i colleghi siciliani».

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