Ladri al Q8 in tangenziale: sfondano la parete ma poi scatta l'allarme, fuga a mani vuote
Con mazza e piccone hanno sfondato la parete interna dei bagni dell'area di servizio Q8, in tangenziale ovest all'altezza di Campotrentino. Ma non appena i ladri hanno messo piede nel bar, nella notte fra domenica e lunedì, è scattato l'allarme antintrusione che li ha fatti fuggire.
Se ne sono andati a mani vuote i quattro incappucciati che per 45 minuti hanno faticato non poco nel tentare di introdursi nei locali, fallendo il colpo quando ormai il bottino, seppur misero, sembrava cosa fatta. Dietro al bancone del bar i titolari non tengono soldi, ma c'è sempre qualche stecca di sigarette: i ladri non hanno avuto tempo neppure di prendere «le bionde» e, spaventati dalla sirena d'allarme, hanno pensato solo a far perdere le loro tracce.
Il colpo è avvenuto nel cuore della notte. L'impianto di videosorveglianza esterno del distributore e dell'annesso bar è funzionante ma purtroppo di ben poco aiuto: con un bastone i ladri hanno spostato verso l'alto la telecamera che punta sul retro, dove c'è l'ingresso dei bagni.
All'una e 45, alcuni fotogrammi mostrano l'arrivo da via delle Bettine di quattro individui a piedi. Hanno i volti coperti da sciarpe, berretti o dal cappuccio del giaccone, e due di loro hanno in mano attrezzi da muratore. «Non sono arrivati in auto, o comunque non l'hanno parcheggiata vicino perché nelle immagini non si vede nulla - spiega Mario Sartori, titolare del Q8 - È stata trovata una recinzione tagliata, nei campi di mele sul retro: forse sono passati a piedi da lì».
Tre sconosciuti si avvicinano alla porta del bagno dei disabili, chiusa a chiave ma che all'interno ha un maniglione antipanico, mentre un complice con un bastone sposta l'obiettivo della telecamera verso l'alto. Da quel momento in poi si può solo immaginare cosa accada.
L'altro dato certo è che tre quarti d'ora dopo, alle 2.30 di notte, è scattato l'allarme antintrusione del bar, collegato con la vigilanza privata e con la polizia. All'arrivo della guardia giurata e della volante non c'era traccia dei ladri. Dal bar non mancava nulla, ma la parete che divide il bagno dei disabili dai servizi del personale era praticamente a metà: i quattro incappucciati hanno creato un varco abbastanza «comodo», per entrare nei locali senza fare troppe evoluzioni. Tutta quella fatica, tuttavia, non è servita a niente. «Al momento non ci risulta che manchi qualcosa», conferma Sartori.
La polizia, analizzando le immagini, sta cercando di capire se ci possano essere collegamenti fra i quattro incappucciati che hanno agito al Q8 ovest ed i due ladri con gli zainetti ripresi dalle telecamere del negozio «Casa&Luce» la notte precedente. Fra sabato e domenica erano state ben tre le «spaccate» effettuate con la stessa tecnica nella zona nord di Trento, probabilmente dalla stessa banda armata di mazza: i malviventi hanno sfondato la porta a vetri del bar «Tre Torri» in via Guardini portando via la cassetta del fondo cassa; si sono poi spostati nella vicina via Chiocchetti, dove hanno distrutto il vetro della gelateria «Dolce Mondo» senza portare via nulla; alle 4.52 hanno fatto scattare l'allarme di «Casa&Luce» in via Maccani, dopo aver anche in quel caso spaccato le vetrate con una mazza ed arraffato in fretta una decina di ipad messi a disposizione dei clienti per il reparto dedicato alla domotica.
In una sola notte i danni sono stati parecchi, a fronte di un bottino assai scarso se non pari a zero. Indizi per dare loro un'identità potrebbero arrivare dall'analisi delle impronte e delle tracce di sangue trovate dai carabinieri all'interno del negozio di via Maccani.