Altra notte da incubo: nuova serie di furti Bottini magri ma danni ingenti per tre attività
Nuova notte da incubo per gli esercenti del capoluogo: dopo la serie di spaccate e furti messi a segno nella notte tra martedì e mercoledì, tra l'una e le due del mattino di ieri altri tre colpi sono stati a messo a segno in città. Nel mirino di un terzetto di giovani un bar, un'edicola ed un negozio di abbigliamento tra via Ghiaie, via Vittorio Veneto e via Piave: il bar Girasole di Marta Lucia Perez, la rivendita gestita da Filippo Borzaga e il punto vendita della catena «Quattro stagioni».
Uno scenario che non può che far scattare un vero e proprio allarme legato alla sicurezza, con la città sempre più in balia di balordi - sulle cui tracce ci sono ora i carabinieri - che si ostinano a colpire attività economiche nonostante sia ormai risaputo che nessun commerciante tiene più grandi somme in negozio: le tre «spaccate» che complessivamente non hanno fruttato ai tre responsabili della razzia più di 200 euro. Davvero somme simili possono spingere a rischiare guai con la giustizia e pure fisici (almeno uno dei tre si è ripetutamente ferito nel muoversi attraverso i varchi creati nelle vetrine)? Senza contare lo sconforto di titolari e lavoratori, che si ritrovano con il proprio ambiente di lavoro danneggiato e spese di migliaia di euro da affrontare per sostituire infissi e vetri. Il tutto, spesso, per ritrovarsi a raccontare alle forze dell'ordine di non aver subito alcun furto, o comunque di aver registrato ammanchi irrisori. Cosa che dovrebbe rappresentare un bene ma che, in situazioni simili, non fa paradossalmente che aumentare la rabbia.
I tre - i componenti del gruppo sono stati immortalati sempre nella medesima «formazione» da più impianti di videosorveglianza - nella notte tra venerdì e ieri si sono mossi da sud verso nordest in città: il primo dei tre colpi è stato messo a segno in via Ghiaie, ai danni del bar «Girasole» (l'ex «Corte dei miracoli» rilevato da qualche mese dai titolari del locale che, in via Matteotti, portava lo stesso nome): «Hanno sfondato la vetrina con un espositore per riviste - spiega Marta Lucia Perez - poi hanno cercato soldi. Hanno portato via il cassetto del registratore, che però era vuoto: non lasciamo mai nulla qui la notte, dopo la chiusura». I tre hanno agito verso l'una: «Un nostro vicino ha una telecamera di sorveglianza e ci ha detto che l'orario indicato dalle immagini è quello».
All'edicola di via Vittorio Veneto è stato invece l'allarme a permettere di stabilire come i tre abbiano colpito verso l'una e mezza. In due - con il terzo fuori a fare da «palo» - sono entrati abbattendo il vetro della porta a sassate e sono balzati dietro il bancone. Sempre a caccia, vana, di denaro, così hanno orientato le loro attenzioni a pacchetti di sigarette e tagliandi del gratta e vinci. Poi la fuga, non senza essersi prima tagliati uscendo dalla porta a vetri: in tutto, pochi secondi di «azione».
Mentre le forze dell'ordine convergevano in via Veneto, i tre erano già più su, in via Piave: verso le due terza spaccata, dalla porta laterale del «Quattro stagioni»: «In cassa c'erano non più di 100 o 200 euro, fuggendo hanno sparso anche monete ovunque: «Spiace più che altro per i danni alla struttura. E per la consapevolezza del fatto che se anche i carabinieri li prendessero, sarebbero subito liberi. Le forze dell'ordine hanno lavorato qui, per noi, dalle 2 alle 6. Fa male sapere che le loro potrebbero essere tutte energie inutili», commentano scorate le responsabili del punto vendita.