Poletti e i cervelli in fuga Arriva la mozione di sfiducia
Prima la gaffe sui giovani italiani in fuga dall’Italia, che è meglio se stanno «fuori dai piedi», poi la notizia che il figlio Manuel ha ottenuto un finanziamento pubblico per il giornale edito dalla Cooperativa giornalisti «Media Romagna» di Imola, coop a sua volta presieduta dallo stesso Poletti junior. Giuliano Poletti, ex presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, oggi ministro del lavoro del Governo Renzi confermato da Gentiloni, è nella bufera.
È stata depositata questa mattina al Senato una mozione di sfiducia nel confronti del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, firmata dai senatori di Sinistra italiana, Movimento Cinque Stelle, Lega Nord e di alcuni senatori del Gruppo Misto.
Lo rende noto un comunicato dell’ufficio stampa di Sinistra italiana al Senato. Al centro dell’interrogazione le parole di alcuni giorni fa del ministro Poletti sul numero crescente di giovani che vanno all’estero.
Il Ministro - si legge nella mozione - «ha nelle ultime settimane dato riprova di un comportamento totalmente inadeguato al suo ruolo, esprimendosi in più di un’occasione con un linguaggio discutibile e opinioni del tutto inaccettabili».
In particolare - si legge nella nota di Sinistra Italiana - la mozione di sfiducia ricorda la dichiarazione «inaccettabile e che compromette la libertà di voto dei cittadini» del Ministro Poletti sulla possibilità di evitare il referendum sul Jobs Act grazie allo scioglimento delle Camere e alla convocazione delle elezioni politiche, e le «affermazioni gravissime» dello stesso Ministro sui giovani italiani costretti a cercare lavoro all’estero.
Dopo la notizia del mezzo milione di euro di contributi pubblici ricevuti da Manuel Poletti, figlio del Ministro e direttore del settimanale Sette Sere, intervistato sul Fatto quotidiano di mercoledì 21 dicembre, la Lega Nord, per voce del segretario provinciale di Ravenna, Samantha Gardin, annuncia «un esposto in Procura e alla Guardia di Finanza per verificare la regolarità dei contributi all’editoria concessi a Poletti Junior con suo padre nel ruolo di ministro».
«È evidente che sulla vicenda si deve andare a fondo - dichiara la Gardin - per questo motivo nei prossimi giorni ci muoveremo per presentare un esposto in Procura e far luce sull’effettiva regolarità nella procedura di assegnazione ed erogazione del contributo nonché sull’assenza di qualsiasi interferenza nel processo valutativo».