Crisi, divorzio e alimenti Padri che non ce la fanno
Genitori senza lavoro o con stipendi insufficienti: molte famiglie in difficoltà, in crescita anche i fallimenti di aziende. I dati della Corte d'aappello di Trento
Padri sempre più in difficoltà a pagare gli alimenti. Il divorzio impoverisce. Dopo il dolore della separazione si devono fare i conti con spese maggiori: un mutuo di una casa che continua ad esistere ma nella quale non si abita più, un nuovo affitto per una nuova casa più piccola dove si vive da soli. Quando i figli restano all'ex moglie (e succede nella maggioranza dei casi) l'uomo deve fare i conti con un portafogli sempre più leggero. E la crisi economica, che morde, fa il resto.
Della crisi, che colpisce anche il ricco Trentino, e degli effetti sulle nuove famiglie (oltre che sul tessuto produttivo) ci parla la nostra Flavia Pedrini.
L'onda lunga della crisi non si ferma, come testimonia l'impennata dei fallimenti e l'aumento delle esecuzioni immobiliare. Ma a raccontare la fatica di molte famiglie è anche una realtà più nascosta, ma drammatica, ovvero l'incremento dei procedimenti per violazione degli obblighi di assistenza familiare: sempre più genitori separati non riescono a pagare l'assegno di mantenimento dei figli.
È quanto emerge dall'analisi sullo stato della giustizia tracciato dalla presidente della Corte d'appello di Trento, Gloria Servetti, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Per quanto riguarda la macchina della giustizia, pure a fronte di una cronica carenza di personale, in regione funziona bene. «Merita un voto di 8,5-9 - ha detto - Si può essere soddisfatti, anche se al meglio non c'è mai limite. C'è un buon rendimento, compatibile con le risorse umane».
La presidente della Corte d'appello di Trento, di cui fanno parte anche i Tribunali di Rovereto e Bolzano, ha spiegato che la situazione generale del territorio non presenta grandi problemi. Per quanto riguarda il settore civile, un dato appare significativo: dal 1° gennaio 2016 la Corte d'appello di Trento è competente anche per le richieste di indennizzo connesse all'irragionevole durata dei processi nel proprio territorio.
Ricorsi presentati? Uno solo. Le pendenze, a livello complessivo (corte centrale e sedi distaccate), sono state ridotte del 6,6%. Buona anche la performance del Tribunale di Trento, con pendenze ridotte del 2,37%.
Crac delle aziende. L'anno scorso in Trentino, come riportato in questi giorni dalla Camera di commercio, si è toccato il record storico di fallimenti. Le procedure sono state 145, il 7,4% in più delle 135 del 2015 e il valore più alto dal 1979. Anche la presidente Servetti, analizzando il lavoro nei tribunali, ha evidenziato un aumento delle esecuzioni immobiliari, dei procedimenti fallimentari e una diminuzione delle procedure concorsuali. «Effetto della crisi - ha detto - che ha colpito la regione, ma anche di alcune innovazioni normative».
Divorzi e figli da mantenere. Con l'accorciamento dei tempi di attesa obbligatoria tra la separazione legale e il divorzio, si è registrato un aumento degli scioglimenti definitivi delle unioni matrimoniali. Un dato che, appunto, va però letto tenendo conto delle novità previste dalle norme del 2015. Se la coppia ha figli è il tribunale, nel momento in cui affida i minori ad uno dei due genitori, a stabilire quanto deve versare l'altro coniuge per il mantenimento dei figli.
Ma proprio su questo tema emerge una quadro sociale preoccupante. «C'è un incremento diffuso in tutte le sedi giudiziarie dei procedimenti per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Questo è il prodotto di una situazione concordata tra le parti sull'ammontare degli assegni di mantenimento, che però poi non sono più sostenibili a fronte di una riduzione dell'orario di lavoro, della cassa integrazione o della perdita di organico. C'è una sottile e serpeggiante crisi economica che non risparmia questo territorio fortunato». E così praticamente ogni giorno ci sono genitori separati, quasi sempre i padri, processati e molte volte condannati per non avere versato la propria parte.
Furti in crescita. Sul fronte dei reati, la presidente ha evidenziato che «i dati della Procura sono tranquillizzanti per la popolazione». Non sono infatti emersi in regione delitti di associazione di stampo mafioso, mentre sono stabili i casi di stalking e di violenze di genere. «Tribunali e capi degli uffici hanno segnalato invece un aumento dei furti, soprattutto in abitazione, sia a Trento che a Bolzano». Per quanto riguarda la giustizia minorile prevale una microcriminalità: furti e rapine non troppo «gravi» ai danni di coetanei.
Nella foto Valerio Mastandrea, padre divorziato costretto a vivere in macchina (da Gli equilibristi - Italia 2012)