Kaswalder: nuovo partito Piano dopo l'espulsione
Fuori dal Partito autonomista, fuori dal gruppo consiliare. Fuori da tutto, ma Walter Kaswalder, consigliere provinciale espulso dal Patt, non scompare.
L’ex sindaco di Vigolo Vattaro, con una militanza quarantennale nelle Stelle Alpine, pensa al suo futuro politico. «Qualora i vertici del partito confermassero il provvedimento di espulsione, ne prenderò amaramente atto. Solo allora, unitamente ai tanti che in questi mesi difficili mi sono stati vicini, valuterò il da farsi».
Il consigliere provinciale Walter Kaswalder ha già inviato al partito il suo appello ai probiviri contro l’espulsione decisa dal collegio di disciplina. E dalla sua pagina Facebook si è rivolto a chi in questi giorni, dentro e fuori il partito, gli ha mostrato grande solidarietà facendo innervosire i vertici autonomisti.
Su quello che farà fuori dal Patt, dando per scontato che non si ritirerà a vita privata, scrive: «Ho ben chiaro fin d’ora che il presupposto per il cambiamento di cui il Trentino necessita è la crescita di una realtà politica territoriale d’ispirazione autonomista, svincolata dalle logiche partitiche nazionali, in cui i valori che fino ad ieri hanno informato l’azione del partito autonomista possano trovare adeguata rappresentanza.
Non m’interessano posti, per quanto importanti possano essere, né perseguo vendette personali, che lascio volentieri ad altri. Se ci saranno le condizioni, continuerò a far politica a testa alta, impegnandomi per l’affermazione dei valori in cui hanno creduto generazioni di autonomisti.
Quelli che Ugo Rossi definisce spregiativamente “con le maglia di lana cotta e braghe di coram”. Quelli che Franco Panizza ritiene espressione di un passato da dimenticare in nome di una parolina magica, la governabilità, dietro alla quale si vuol nascondere un’inesauribile fame di poltrone, per saziare la quale chi nel partito autonomista è entrato ieri è disponibile a gettare al vento un patrimonio ideale cui io e tanti altri, invece, non intendiamo rinunciare».