Aumenti ai dirigenti, sindaco nel mirino Ecco quanto guadagnano a palazzo Thun
Se gli aumenti dei compensi decisi dalla giunta comunale per cinque dirigenti è giustificata dal fatto che sono chiamati a rispondere a maggiori carichi di lavoro per l’accorpamento di alcuni Servizi, «perché allora al personale non dirigenziale, che a causa del blocco delle assunzioni deve sopportare maggiori carichi di lavoro, non si riserva la stessa attenzione?».
A chiederlo è Giampaolo Mastrogiuseppe, segretario generale della Cgil Funzione Pubblica del Trentino, critico nei confronti della giunta Andreatta per la delibera approvata lunedì, con la contrariata astensione dei due assessori del Patt.
Gli aumenti, come spiegato ieri, sono compresi tra i 1.000 e i 4.000 euro lordi annui della retribuzione di posizione per ognuno dei cinque dirigenti interessati. Non una cifra enorme ma Stanchina e Uez ne hanno fatto una questione di principio, considerandolo un segnale inopportuno nel momento in cui molti soffrono e perdono il lavoro nel settore privato.
[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1548136","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"796","width":"1511"}}]]
Mastrogiuseppe aggiunge alle critiche anche motivazioni tecniche, spiegando di non avere avuto risposta alle richieste di integrazione delle informazioni ricevute preliminarmente giovedì scorso, come prevedono le procedure, su questo intervento dell’amministrazione comunale. «Prima dell’adozione di atti organizzativi che hanno ricaduta sui rapporti di lavoro e sull’organizzazione, - spiega il sindacalista - l’amministrazione deve fornire alle Organizzazioni Sindacali adeguata informazione. Ma nonostante la richiesta d’integrazione, utile ad eventuali contestazioni dell’atto, il “documento” è stato portato in giunta per l’approvazione. Inoltre non risulta che l’accordo stralcio per il rinnovo contrattuale sottoscritto lo scorso dicembre preveda aumenti della retribuzione di posizione per i Dirigenti Comunali».
E qui nasce un altro problema. Mastrogiuseppe spiega come l’accordo stralcio preveda l’aumento della retribuzione tabellare del 3%, e disponga, nelle norme finali, che entro 90 gg dalla sottoscrizione (avvenuta il 29 dicembre scorso) si attivi la contrattazione proprio per la revisione della retribuzione di posizione e di risultato. «Evidente, pertanto, - prosegue - che non siamo di fronte a modifiche già previste dal contratto collettivo vigente ma di una previsione unilaterale della Giunta comunale.
Il contratto della dirigenza (comunale), inoltre prevede che la retribuzione di posizione dei dirigenti di prima fascia non possa superare i 27.946 euro e per la seconda 38.388. Allo stato non sappiamo quali dirigenti siano coinvolti ma nel caso appartenessero alla prima fascia, il limite contrattuale sarebbe sicuramente superato».
Il segretario della FP Cgil a questo punto rimane in attesa di ricevere dal Comune la documentazione richiesta per capire se le decisioni della giunta possano essere ritenute accettabili e valide senza una vera e propria contrattazione con le organizzazioni sindacali per la modifica del contratto collettivo di lavoro.
LA MAGGIORANZA
Il segretario del Pd provinciale, Italo Gilmozzi, che è anche assessore in Comune, lunedì non era in giunta, impegnato a Roma dove ha partecipato all’assemblea nazionale del suo partito, ma approva le decisioni del sindaco sugli aumenti dei compensi ad alcuni dirigenti.
«Forse poteva essere spiegata meglio» aggiunge. Ma non si spinge a criticare un intervento di cui del resto già si era parlato nelle sedute precedenti, a cui aveva partecipato, è che è stato deciso da un sindaco del suo partito con l’appoggio di altri due assessori Pd.
Qualche dubbio lo avanza invece Renato Tomasi, coordinatore del Cantiere Civico Democratico e consigliere comunale, nonostante il provvedimento abbia avuto il via libera da parte dei due assessori «cantieristi». «Sinceramente - dice - vorrei capire meglio quali sono i dirigenti beneficiati e francamente in questo momento la decisione mi lascia un po’ perplesso. Perché se è vero che non sono grandi cifre allora a maggior ragione non valeva la pena concederle». Sarebbe insomma stata una buona occasione per dare un segnale di sobrietà.
Critici con la giunta e solidali con gli assessori del Patt che si sono opposti i consiglieri del Gruppo misto che fanno riferimento all’Upt.
«La giunta ha fatto uno scivolone - commenta Salvatore Panetta - e anche se non stiamo parlando di cifre enormi sono soldi che farebbero gran comodo ad esempio nei finanziamenti alle società sportive, per i quali ci stiamo veramente dividendo le briciole. Mi compiaccio che almeno gli autonomisti hanno dimostrato che non è una giunta monocolore e stendo un velo pietoso sui colleghi del Cantiere». Panetta ieri pomeriggio si è confrontato con il coordinatore cittadino dell’Upt, Carlo Filippi, anche lui critico per il premio ai dirigenti.
LE OPPOSIZIONI
Se in maggioranza il Patt si è tirato fuori, sugli aumenti di stipendio ai dirigenti le opposizioni ci vanno giù col carico pesante. In particolare il Movimento 5 Stelle, i cui consiglieri comunali Andrea Maschio, Marco Santini e Paolo Negroni si dicono «indignati» per la decisione della giunta.
«Certo, egregio Sindaco, possiamo evidentemente dire che per un operazione di tale genere - scrivono i grillini in una nota - ha scelto proprio il momento congiunturale adatto. È pur vero che non sembra si stia parlando di cifre enormi ma è anche vero che quando si parla di 4.000 euro annui non sono altro che 334 euro mensili in più. Certo per chi già prende 8.000 euro forse è ben poca cosa. Ma sapete quanto sono in un mese per una persona “normale”? Si caro Sindaco “una persona normale”. Quella che vive sulla terra dei comuni mortali e non arriva a fine mese e che non ha neanche la possibilità di trovare altre soluzioni, aumenti di orario o di responsabilità. E quindi a Lei sembra normale e dovuto, con ditte e commercianti che stanno fallendo uno dopo l’altro, professionisti ormai alla deriva, lavoratori lasciati a casa, casse in deroga ormai dimenticate, casse integrazioni in esubero. Si Sindaco, a Lei sembra normale aumentare gli stipendi e ritenere che 334 euro lordi al mese in più sia un aumento adeguato e minimale per i maggiori carichi di lavoro? Bene caro sindaco la informiamo che a noi poveri mortali i carichi di lavoro sono più che raddoppiati, le tasse anche, gli oneri previdenziali pure mentre le retribuzioni si sono dimezzate.» Infine una richiesta: «Sottoponiamo il quesito alla cittadinanza, ai nostri e vostri datori di lavoro, solo loro possono legittimare questa scelta.»
Stefano Osele, consigliere comunale della Lega Nord, ribatte alle considerazioni del sindaco Andreatta, che aveva messo sul piatto della bilancia una diminuzione di costi di 300.000 euro all’anno per il pensionamento senza sostituzione di alcuni dirigenti, ricordando come la cifra sia comunque esigua rispetto a un bilancio in cui le spese per il personale pesano complessivamente per 60 milioni all’anno. «Lo 0,005% - attacca Osele - che dialetticamente equivale ad un fallimento politico.» La posizione della Lega è di ferma contrarietà a qualsiasi aumento di stipendio per i dirigenti: «In questo contesto spendere anche solo 1cent in più - afferma Osele - è una scelta errata e poco lungimirante. Siamo il Comune con più personale d’Italia, oltre che con più dirigenti, 1 dipendente comunale ogni 78 abitanti, l’unica scelta che il sindaco deve fare è quella di rendere efficienti i servizi, cosa che per ora non pare, poi, solo poi, si parlerà di stipendi.»
Il consigliere comunale di Forza Italia, Cristian Zanetti, da parte sua accusa sindaco e giunta di scarsa equità: «Il Sindaco - scrive - aumenta i già lauti compensi ai dirigenti, in tempi in cui si parla quotidianamente di perdita del lavoro, aumento di povertà e degrado fra tutta la cittadinanza. Certo questo avvalora l’incompetenza degli amministratori che, non essendo in grado di governare da soli, necessitano della stampella dei dirigenti. Una giunta, che con una mano elargisce soldi aumentando la spesa pubblica, con l’altra emette continui provvedimenti vessatori contro la categoria dei commercianti, rendendo di fatto difficile la sopravvivenza di questa fetta di cittadini che faticosamente portano avanti la propria attività.» Infine un pensiero al Patt e un invito agli autonomisti a smarcarsi dalla coalizione dei centrosinistra.