È ufficiale: Walter Kaswalder fuori dal Patt Il consigliere: «Ora arriva il bello»

«Confermata la mia espulsione dal Patt. Dopo 43 anni mi hanno espulso. Sono senza parole. Ma anche senza rimpianti».

Sono le parole di Walter Kaswalder, storico autonomista, consigliere provinciale, cacciato dal Partito autonomista.

Nei giorni in cui imperversa la polemica sull'accordo elettorale tra il consigliere del Patt Lorenzo Baratter e i vertici della Compagnia degli Schutzenm trentini (per Baratter, che ha ottenuto la "messa in prova" non è prevista l'epulsione dal partito), Kaswalder viene ufficialmente messo alla porta.

«Mi sono sempre comportato secondo coscienza - scrive su Facebook il consigliere, ex sindaco di Vigolo Vattaro, considerato un "cane sciolto" delle Stelle Alpine - senza mai abbassare la testa, tenendo sempre la barra a dritta e i principii dell'autonomismo ben fissi dinanzi a me».

Kaswalder rinagrazia chi gli è stato vicino ma ribadosce che il suo non sarà un addio alla politica: «A tutti i miei amici un grazie di cuore per la vicinanza che mi hanno dimostrato in questi tre mesi di lotta. E a tutti voi un grazie per la vicinanza. Ora viene il bello!!»

IL CASO KASWALDER

Per leggere della vicenda che ha portato alla sua espulsione leggi QUI.

Nelle scorse settimane la vicenda della sua annunciata cacciata aveva fatto discutere non poco. Kaswalder era tornato sulla questione dell'accordo elettorale tra Lorenzo Baratter e i vertici della Compagnia degli Schützen.

IL GIUDIZIO DEGLI ELETTORI

«La gente saprà giudicare - aveva detto il consigliere di fede autonomista - anche sul perché Baratter ha chiesto di andare ai servizi sociali, evitando il processo, ora che gli altri due che avevano firmato il documento con lui sono stati condannati.

Noto inoltre che con quella carta Baratter si era impegnato a versare 500 euro al mese agli Schützen se fosse stato eletto, ma poi non lo ha nemmeno fatto, tanto per dire quanto vale la sua firma».

LA DIGNITÀ DEL PARTITO

Il consigliere espulso dal Patt era andato giù duro: «Se i probiviri del partito dovessero revocare la mia espulsione dal Patt, la prima cosa che farei sarebbe di chiedere io l’espulsione di Baratter per questa vicenda, per la dignità del partito autonomista».

Kaswalder non sta facendo mistero, di non avere intenzione di starsene fermo. Aveva annunciato che, in caso di confermata espulsione, avrebbe preparato una lista per le prossime elezioni provinciali, che sarà in concorrenza con il Patt e il centrosinistra autonomista.

 

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