«L'alpinismo è senza anima. Ormai è sport» Messner: «Ora torno all'età della pietra»
«L’alpinismo sta perdendo le sue emozioni, ovvero la sua anima. Oggigiorno l’alpinismo è uno sport, nel quale conta solo più il cronometro ed i follower che uno ha sui social media».
Lo ha detto Reinhold Messner, presentando al suo Museo di Castel Firmiano alle porte di Bolzano, la sua nuova mostra temporanea sulla quarta dimensione della montagna.
«I racconti di Ulisse - ha aggiunto - sono sopravvissuti per 2.500 anni, passando di generazione in generazione, mentre le foto qui esposte tra 10 anni forse saranno già dimenticate».
Il Re degli Ottomila ha confessato anche di essersi slacciato totalmente da pc e telefono satellitare. «Sto tornando lentamente a vivere come un uomo dell’età della pietra», ha ironizzato l’altoatesino.
La mostra, che resta aperta fino al 12 novembre, raccoglie foto “virtuali” delle montagne più famose del mondo. Si tratta infatti dell’elaborazione al computer di una serie di immagni ad altissima definizione scattate da un satellite e “montate” ad un’unica, impressionante immagine tridimensionale. Le immagini sono anche raccolte nel libro «M4-Montagne, la quarta dimensione» pubblicato da Rizzoli.
Si tratta di una collaborazione con gli enti spaziali tedeschi e francesi Dlr e Cnes. Un’altra novità di questa stagione è una app per visitare i sei musei della montagna di Reinhold Messner.
Avere un alpinista come guida personale nei suoi musei è un privilegio che capita a pochi, con la app questo ora è possibile addirittura in tre lingue.
Il programma 2017 prevede inoltre incontri sulla vetta di Plan de Corones, la transumanza degli Yak, dialoghi davanti ad un falò e una festa dei popoli della montagna, sempre alla presenza di Reinhold Messner.