Itas: assemblea di fuoco dopo la bufera
L’assemblea di Itas Mutua, durata quattro ore, e in vari momenti molto polemica nei confronti dell’atteggiamento del presidente Giovanni Di Benedetto, vota con un solo contrario, il rinvio a data da destinarsi delle modifiche dello Statuto.
Modifiche che, se approvate, avrebbero consentito all’attuale presidente della compagnia di assicurazioni di ripresentarsi nel 2018, alla scadenza del mandato, e di poter rimanere teoricamente fino al 2024 alla guida della società. Inizialmente, Di Benedetto aveva ipotizzato che si votassero congiuntamente la mozione di fiducia nei suoi confronti e il rinvio della parte in cui si proponeva la modifica dei mandati.
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Ma, a partire da delegati locali, come Marina Mattarei, e Marcello Poli (durissimo scontro, in assemblea, con quest'ultimo, insultato in sala e furibondo), ma anche da fuori provincia, in molti hanno chiesto se fosse possibile votare in maniera disgiunta le due parti.
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Quella, cioè, sul rinvio delle modifiche allo Statuto e quella della mozione in cui il presidente Di Benedetto chiedeva di prendere atto della correttezza dell’azione sua nei confronti delle vicende che hanno riguardato e riguardano l’inchiesta sull’ex direttore (da lui mai citato per nome) Ermanno Grassi.
La mozione è poi stata approvata, anche se con quattro no e nove astenuti, ma il testo era stato fatto prima modificare grazie agli interventi di molti delegati, tra cui anche Giorgio Franceschi, amministratore delegato dell’Isa, tra i soci di peso della Mutua, perché non si voleva, questa la spiegazione dei delegati, che nel documento approvato dall’assemblea ci fossero delle considerazioni del presidente sulla vicenda fatte passare come il punto di vista dei delegati.
Su questo punto, infatti, c’è stato anche chi ha fatto notare a Di Benedetto che rispetto a una vicenda ancora aperta, anche sul fronte giudiziario, era difficile per i delegati dare un giudizio di valore definitivo sul comportamento dei vertici della Mutua.