Picchiarono brutalmente un finanziere fuori dal locale
Caduta l’accusa di tentato omicidio, la pena che dovranno scontare Aleeddine Manai, 22 anni, polacco e Omar Dhafer, 24 anni, trentino residente in città, protagonisti del pestaggio ai danni del finanziere Mario Aiello, è comunque pesante.
Ieri, al termine di un processo con rito abbreviato, il primo è stato condannato per lesioni gravi a 6 anni di reclusione e il secondo, per lo stesso reato, a 4 anni. Dovranno inoltre risarcire 75 mila euro per i danni ad Aiello e mille euro per i danni alla fidanzata.
La pm Licia Scagliarini aveva chiesto per entrambi 8 mesi in più. Manai, difeso dall’avvocato Andrea de Bertolini e Francesca Pesce, si trova attualmente agli arresti domiciliari. Dahfer, difeso dall’avvocato Giovanni Rambaldi, è invece in carcere. Dopo che gli erano stati concessi i domiciliari, infatti, all’uomo è stato revocato il beneficio in quanto ha violato alcune prescrizioni che gli erano state imposte.
I fatti risalgono al luglio dello scorso anno quando il finanziere venne massacrato di botte fuori dal locale sulle rive del lago di Calceranica per aver difeso la sua fidanzata. I due furono poi identificati ed arrestati.
Determinante - per la ricostruzione dei fatti - è stata la testimonianza resa proprio dalla compagna di Aiello, ma anche da altre persone che hanno assistito al pestaggio. La donna ha riferito di essere stata importunata da Manai, che l’apostrofava con frasi piuttosto pesante, mentre era seduta al bancone del locale. In suo soccorso era intervenuto Aiello che aveva discusso con Manai. A questo punto sarebbe intervenuto Dhafer il quale, con un bicchiere rotto in mano, si sarebbe avvicinato ad Aiello. In quel frangente, però, il ragazzo era stato bloccato dalla sicurezza.
Ma la situazione era però poi degenerata fuori dal locale. La compagna del finanziere ha infatti riferito ai carabinieri di aver sentito i due indagati incitarsi reciprocamente al pestaggio. I due dalle minacce sarebbero subito passati ai fatti.
Stando alla testimonianza della donna, Manai avrebbe fatto crollare Aiello a terra sferrandogli un calcio al volto. In finanziere era riuscito a rialzarsi, ma era stato raggiunto da pugni e da un calcio che lo avevano fatto cadere di nuovo a terra sbattendo la testa.
Aiello sarebbe poi stato ancora colpito con calci sferrati dai due indagati che si poi erano dileguati dopo che anche la compagna di Aiello, come ha riferito la stessa, era stata colpita con pugni alla schiena da Dhafer.
Agli atti del procedimento c’era anche la testimonianza di una donna che si trovava all’esterno del locale la quale conferma come Aiello, in quel momento incamminatosi per rientrare nel locale, sarebbe stato colpito da Manai con un calcio molto forte. Aiello veniva raggiunto anche da Dhafer che si univa all’aggressione.
Secondo questa testimonianza, il finanziere sarebbe riuscito a divincolarsi, ma veniva raggiunto da Manai che gli cinturava il collo con un braccio. Aiello cadeva e, anche secondo questo testimone, veniva colpito con calci mentre era a terra. Queste ed altre testimonianze sono state fondamentale nel formalizzare l’accusa e poi la pena.
L’accusa di lesioni grave è legata alla prognosi di oltre 100 giorni e dal fatto che la vittima era stata ricoverata, in pericolo di vita, nel reparto di rianimazione.