Prostitute sul Monte Bondone? Il sindaco: «Solo ragazze accaldate»
La Lega Nord lancia l’allarme prostituzione sul Bondone ma il sindaco Alessandro Andreatta smentisce con decisione le voci raccolte e rilanciate dai consiglieri comunali del Carroccio, spiegando che si tratta di un grosso malinteso. Il curioso botta e risposta è andato in scena nel bel mezzo di questa calda estate, finanche sulle pendici e lungo i sentieri della montagna trentina.
Estate bollente secondo un’interrogazione sottoscritta da cinque consiglieri leghisti, prima firmataria Claudia Postal. «Sono pervenute - scrive la rappresentante del partito di Salvini - diverse segnalazioni circa la presenza di alcune ragazze vestite in modo particolarmente discinto che si aggirano la domenica mattina di buon’ora nella piana delle Viote.
L’abbigliamento e l’atteggiamento delle “signorine” sarebbe stato descritto dai testimoni come riconducibile chiaramente a quello di ragazze che mettono in vendita il proprio corpo per soddisfare esigenze sessuali altrui».
Scelta curiosa, vien da pensare, quella di andare a cercare clienti all’alba alle Viote per chi vuole prostituirsi.
Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta nega l’esistenza di un fenomeno del genere: «Se questi episodi fossero occorsi sarebbero sicuramente stati segnalati dalla polizia locale, cosa che non è avvenuta».
Detto ciò, il sindaco si avventura in una personale interpretazione sull’origine delle voci riportate nell’interrogazione: «Vero è che, soprattutto nelle giornate estive più afose e nei periodi di maggior afflusso turistico capita di imbattersi alle Viote in persone che si spostano in abbigliamento leggero e anche succinto dai luoghi dove stazionano e prendono il sole per recarsi alla zona in cui vi sono i bagni e per trovare ristoro presso il pubblico esercizio.
Forse l’atteggiamento vacanziero e spensierato delle persone che frequentano i prati delle Viote e il loro comportamento poco formale potrebbero aver indotto taluni a fraintendere questo tipo di condotta».
Insomma, colpa del caldo che fa svestire le turiste facendole sembrare prostitute. Ma poi Andreatta affronta anche quello che evidentemente considera, per quanto non esplicitato, il vero obiettivo dell’interrogazione: «La polizia locale è restia a pensare che la presenza di ospiti femminili al Centro Rifugiati delle ex Caserme possa far presumere attività illecita come quella indicata».