Due inchieste giudiziarie sulla morte di Sofia Zago
La Procura di Trento e quella di Brescia hanno aperto due inchieste sulla morte di Sofia, la bimba di quattro anni stroncata da malaria cerebrale. Il decesso è avvenuto all’ospedale bresciano dove la bambina era arrivata dall’ospedale di Trento già in coma nella giornata di sabato e dove poi è morta meno di 48 ore più tardi.
«Il caso di malaria che ha portato al decesso di una bambina di 4 anni è stato un evento tragico, che mai avremmo voluto accadesse. Ho telefonato stamattina ai genitori della bimba, per esprimere tutta la mia solidarietà in questa vicenda drammatica che ha colpito non solo loro, ma tutto il Trentino». Così l’assessore provinciale del Trentino alla salute e politiche sociali, Luca Zeni, spiega la telefonata avvenuta nelle prime ore del mattino con i familiari della bambina.
«Fin da subito - riferisce l’assessore - l’Azienda sanitaria ha attivato tutte le procedure necessarie a indagare i possibili fattori che hanno portato al contagio. Le verifiche in questo senso sono tuttora in atto e l’assessorato e l’Apss sono in contatto e collaborano con il ministero della Salute, al quale è già stata inviata una relazione sull’iter ospedaliero della bambina. La stessa relazione è stata consegnata anche al Nas».
«In chiave preventiva - spiega a sua volta il direttore generale di Apss, Paolo Bordon - e come da indicazione dell’Istituto superiore di sanità, sono state messe in campo tutte le azioni necessarie a garantire la sicurezza degli ambienti ospedalieri, con la collocazione di trappole per zanzare e disinfestazione. In base ai dati attuali - prosegue - sembra assolutamente plausibile escludere il rischio della presenza della malattia sul territorio trentino. Al momento non si sono registrati altri casi».
Il servizio di sorveglianza entomologica che la Provincia ha attivato in collaborazione con il centro di ricerca Fondazione Edmund Mach non evidenzia la presenza in Trentino di zanzare appartenenti alle specie note per essere vettori della malattia.
Per parte sua, l’Azienda Ulss 4 del Veneto orientale si è resa disponibile a fornire alle autorità competenti tutta la documentazione riferita al breve ricovero nel veneziano della bambina morta di malaria a Trento.
La piccola il 13 agosto è stata accolta al punto di primo intervento di Bibione e poi inviata all’ospedale di Portogruaro dove è stato riscontrato un esordio di diabete infantile.
La mattina del 16 agosto, su richiesta dei familiari, è stata trasferita all’ospedale di Trento per il proseguo delle cure.
Al momento della dimissione - riferisce la nota dell’Ulss - non erano presenti sintomi riconducibili a malattie infettive.
«Alla famiglia colpita da questa tragedia le condoglianze da parte di tutto il personale dell’Azienda ospedaliera - conclude l’Ulss - e in particolare della pediatria che ha curato la piccola Sofia».