Colpisce il vicino di casa con una sassata alla testa
Con una sassata ha colpito alla testa il vicino di casa. Un episodio grave, accaduto nel maggio 2016, e del quale un romeno quarantenne residente in val di Non è chiamato a rispondere davanti al giudice.
L’uomo si è infatti opposto ad un decreto penale di condanna di oltre 22mila euro ed ora si affida al dibattimento per difendersi dall’accusa di aver causato una lesione guaribile in sette giorni all’uomo che vive nell’appartamento accanto.
Il contesto in cui si è sviluppato l’episodio è delicato: protagoniste sono due famiglie che da anni mal si sopportano - con le mogli che, dopo aver lavorato presso la stessa azienda, sono arrivare ai ferri corti - e che si affrontano a suon di querele, oltre che a sassate. La prima denuncia contro i vicini è stata presentata tre anni fa proprio dal romeno per le offese e le minacce alla sua famiglia: frasi che disprezzavano la provenienza dell’uomo e dei suoi parenti, reati per i quali aveva proceduto la procura sostenendo l’aggravante dell’odio etnico. «Morto di fame» e «analfabeta» le parole più gentili che si è sentito rivolgere dai vicini.
A due anni di distanza, nella primavera del 2016, i ruoli si sarebbero invertiti: la coppia accusata di aver proferito frasi razziste si sarebbe ritrovata bersaglio di una sassaiola.
L’uomo, finito al pronto soccorso con una ferita al cuoio capelluto, aveva spiegato ai carabinieri che il romeno era solito lanciare sassi sul terrazzo per fare dispetti o per spaventare e che quel giorno ne stava tirando alcuni grandi circa tre centimetri. Ha spiegato di essere rimasto ferito perché era uscito sulla terrazza nel tentativo di proteggere la compagna, che si trovava proprio all’esterno della casa, intenta a fare le pulizie. Il processo è stato rinviato.