Anarchici, la rabbia colpisce in città Raid dopo gli scontri di sabato scorso
Volti coperti da passamontagna, lancio di bidoni della spazzatura, qualcuno con una spranga tra le mani. Non è una bella immagine quella che uno studente di ingegneria si è trovato davanti sabato sera, pochi minuti dopo le 22, in corso Tre Novembre.
Una trentina di giovani, con viso travisato ma con ogni probabilità di area anarchica, ha protestato così, lasciandosi dietro qualche danno alle auto in sosta e spazzatura sparsa per la strada. Non si capisce quale sia la portata rivoluzionaria di questi gesti e come il rovesciamento di cassonetti possa aiutare la causa dei due giovani anarchici arrestati sabato pomeriggio per resistenza a pubblico ufficiale dopo l’assalto al gazebo di Forza Nuova.
Arresti che hanno dunque avuto una coda di proteste che probabilmente proseguirà anche oggi, giorno del processo per direttissima in un Palazzo di giustizia «blindato».
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Gli anarchici si sono fatti sentire anche ieri pomeriggio: prima con una sit-in davanti al carcere di Spini a cui hanno partecipato oltre 40 attivisti, poi di nuovo in Questura dove, sbattendo contro le sbarre di recinzione, sono tornati a chiedere la liberazione dei due compagni arrestati sabato. La polizia era presente, ma non è dovuta intervenire.
Questa mattina il processo per gli arrestati, previste proteste davanti al tribunale. L'area attorno al Palazzo fi giustizia è "blindata".
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