Classifica delle città intelligenti: Trento quinta Ecco l'elenco dei primi dieci posti in Italia
Come ogni classifica, va letta con prudenza. Ma pur con tutte le accortezze del caso, la città di Trento può sorridere. Nell'ICity Rate 2017, che misura quanto sono smart, cioè intelligenti e innovativi, i 106 capoluoghi di provincia del Belpaese, Trento recupera tre posizioni (era ottava nel 2016) classificandosi al quinto posto. Che assume un valore di rilievo perché nel rating generale è preceduta da Milano (prima), Bologna , Firenze e Venezia , che sono città metropolitane.
Trento si colloca cioè al primo posto tra le città di medie dimensioni, secondo ICity Lab, l'evento «verso la città sostenibile» che si tiene in questi giorni a Milano. È un momento di confronto tra enti locali, amministrazioni, aziende innovative, attori territoriali e cittadini, promosso da Fpa, l'azienda diretta da Gianni Dominici che organizza anche il ForumPA. I temi sono quelli della innovazione digitale, delle utilities, della manifattura 4.0, della partecipazione e rigenerazione urbana. Il rapporto 2017 premia Trento, che fa un bel balzo in avanti assieme a Bergamo, l'altra sorpresa di ICity Lab.
LE AREE VALUTATE
Attenzione: ICity Lab non misura solo quant'è innovativa una città nell'ambito della digitalizzazione e della implementazione tecnologica dei servizi. Sono infatti 15 gli ambiti di «policy» analizzati. Il confronto che misura globalmente la «sostenibilità» dello sviluppo, prende in considerazione povertà, istruzione, acqua e aria, energia, crescita economica, occupazione, cultura e turismo, ricerca e innovazione, crescita digitale, mobilità sostenibile, rifiuti, verde urbano, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance. E la misurazione avviene incrociando dati ufficiali, forniti dalle fonti più diverse: Istat, Ministeri, Ispra, Unioncamere, Inail e via elencando. Ad esempio, la voce «turismo e cultura» prende in considerazione il numero di ingressi agli spettacoli ogni 100 abitanti, la percentuale di occupati, il patrimonio culturale, il tasso di turisticità misurato in giornate di presenza, il numero delle imprese...
TRENTO IN RECUPERO
Trento è salita al quinto posto trainata dai valori sopra la media nazionale per tutti e 15 gli ambiti di policy considerati: è al primo posto nella gestione dei rifiuti urbani, al nono per turismo e cultura e al decimo per le politiche di contrasto alla povertà. È seguita da Bergamo , che ha recuperato cinque posizioni, per gli ottimi valori nella crescita economica, nella ricerca-innovazione (dove è terza) e nella mobilità sostenibile (quinta). Nella top ten seguono poi Torino, Ravenna, Parma e Modena .
DUE ITALIE «SMART»
Anche il rapporto ICity Lab 2017 mette in evidenza il ritardo delle città del Sud nello sviluppo della smart city: la migliore posizione, tra i 106 capoluoghi, è quella di Cagliari , al 47° posto. In coda ci sono Trapani, Vibo Valentia, Caltanisetta, Crotone, Catanzaro, Enna, Catania, Foggia e Benevento . E pure Roma riesce a conquistare solo il 17° posto, recuperando per la diffusione di banda ultra larga, open data e servizi on line, ma arrancando in mobilità sostenibile, energia, occupazione e governance.
PIÙ INTELLIGENTI DI BOLZANO
Interessante, anche se - come spiegato - da leggere con prudenza, il raffronto con Bolzano , al 14° posto nel ranking nazionale di ICity Lab 2017. Bolzano batte Trento nelle politiche di contrasto alla povertà, dove è al 2° posto, nella legalità e sicurezza (4°), nell'occupazione (5°) e nella crescita economica (8°). Ad abbassare la media del capoluogo altoatesino sono il dato incredibile dell'istruzione (91°), del verde urbano (66°) e del consumo di suolo e territorio (53°). Trento fa mediamente meglio in tutte le altre «voci». Quelle dove va peggio sono la ricerca e l'innovazione (42°) - dato misurato attraverso la diffusione dell'innovazione produttiva, il numero di brevetti, l'e-commerce e la capacità di attrarre finanziamenti - l'istruzione e la governance e la partecipazione. Quest'ultima voce («governance e partecipazione») è misurata con più indicatori: capitale sociale (numero di cooperative), partecipazione sociale (percentuale di volontari sul totale residenti), partecipazione elettorale, livelli di fiducia, stabilità economica, capacità gestionale, progettazione innovativa e sviluppo urbano, attrattività urbana, amministrazione condivisa, pubblica amministrazione green, innovazione sociale ed equilibrio di genere nella rappresentanza.
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