Auto finisce fuori strada e viene avvolta dalle fiamme
Momenti di paura nella mattinata di ieri lungo la strada provinciale 20, che da Cimone porta al lago di Cei: verso le 11.30 una giovane a bordo di una Toyota Yaris ha perso il controllo della vettura all’altezza di una semicurva. L’auto, fuori controllo, è finita fuori strada, ribaltandosi tra gli alberi della boscaglia che si trova a bordo della carreggiata.
Fortunatamente la donna è riuscita ad uscire dall’abitacolo in pochi istanti, nonostante avesse riportato contusioni e fosse comprensibilmente sotto shock: pochi attimi dopo, infatti, la vettura ha preso fuoco venendo avvolta dalle fiamme e distrutta nel giro di pochi minuti.
A dare l’allarme, contattando il numero unico 112, la donna stessa, supportata poi da un altro automobilista che, transitato proprio nei pressi del luogo dell’incidente, ha prestato la prima assistenza alla giovane. Verso Cei sono subito saliti gli uomini dei corpi dei vigili del fuoco di Aldeno e di Cimone da un versante, di Villa Lagarina dall’altro, dapprima con l’organico ed i mezzi partiti dalla succursale di Castellano, poi con l’autobotte della caserma di Villa.
L’opera dei vigili del fuoco non ha purtroppo potuto salvare l’autovettura, completamente distrutta dal rogo, ma è stata comunque provvidenziale: l’incendio si stava, infatti, propagando anche alla boscaglia nella quale si era fermata la vettura dopo l’uscita di strada e tutto avrebbe potuto assumere dimensioni devastanti.
La giovane, provata dall’accaduto ma pressoché illesa, è stata affidata alle cure del personale medico salito verso Cei in ambulanza e trasferita precauzionalmente all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Sul luogo dell’uscita di strada della Yaris sono intervenuti, poi, anche i carabinieri che hanno ricostruito la dinamica dell’incidente, confermando che l’episodio non ha visto coinvolti altri mezzi o altre persone. Forse a tradire la donna alla guida della Toyota è stato il fondo scivoloso: nonostante fossero le 11.30, in quel tratto in mezzo al bosco ed in questi giorni segnati dal grande freddo era plausibile vi fosse ancora della patina in grado di rendere insidioso l’asfalto.