Taxi abusivi in Trentino Tre auto sequestrate
Con soli 150 euro accompagnavano i turisti fino alle piste da sci di Madonna di Campiglio. Tre tassisti senza licenza sono finiti nei guai dopo essere stati pizzicati dalle Fiamme Gialle di Orio al Serio nei pressi dell’aeroporto bergamasco. I militari avevano scoperto i loro movimenti nei dintorni dello scalo, dove gli abusivi si muovevano in modo piuttosto sfacciato, distribuendo volantini per promuovere la propria attività che si allargava fino alle principali località del turismo invernale del Trentino.
I clienti erano soprattutto stranieri che si apprestavano a trascorrere una vacanza nella nostra provincia, scegliendo le strutture ricettive di Pinzolo e Campiglio. I turisti avevano prenotato su internet il servizio di trasporto (decisamente a buon prezzo) grazie alla promozione che era stata lanciata anche da qualche agenzia di viaggi. Appena atterrati sul suolo italiano, i clienti venivano prelevati dagli autisti e accompagnati fino al loro albergo.
L’ipotesi degli inquirenti è che i tassisti abusivi cercassero nuovi clienti una volta raggiunto il Trentino per il viaggio di ritorno in direzione dell’aeroporto. E distribuivano i loro volantini anche nei pressi delle piste da sci.
La compagnia di Orio al Serio della Guardia di Finanza ha sequestrato le tre auto dei tassisti senza licenza, che sono stati sanzionati. Non avendo precedenti, agli abusivi (un italiano e due immigrati dell’est Europa, in regola con i documenti di soggiorno) è stata comminata una multa di importo pari a 150 euro, ma che potrebbe raggiungere i 700 euro in caso di recidiva.
Il fermo amministrativo dei mezzi - due dei quali erano stati immatricolati in Italia - durerà due mesi: uno stop che potrebbe avere una durata doppia, qualora si scoprisse che i tassisti senza licenza dovessero riprendere la loro attività.
Per quasi tre ore di viaggio a bordo delle auto dei tre tassisti senza licenza, i turisti spendevano appena 150 euro. L’importo era sempre lo stesso. Dopo essere atterrati allo scalo di Bergamo con i loro bagagli, i passeggeri venivano accompagnati fino alle località di vacanza. Al termine del periodo di villeggiatura gli autisti tornavano in quota per riaccompagnare gli ospiti fino all’aeroporto, dove i turisti – molti dei quali di nazionalità straniera – potevano imbarcarsi sul proprio volo.
«L’obiettivo – spiega il capitano della Finanza Nicola Gazzilli – è quello di tutelare chi opera correttamente, promuovendo la legalità anche all’esterno dell’aeroporto». I controlli continueranno anche in futuro per contrastare quello che secondo i militari sarebbe un fenomeno tutto sommato nuovo sia per lo scalo (frequentato da milioni di persone ogni anno) sia per il Trentino.
I tre autisti scoperti dalle Fiamme Gialle utilizzavano auto che in due casi erano intestate a loro stessi, mentre il terzo abusivo guidava un mezzo che risultava di proprietà di un prestanome. Pare che si conoscessero tra loro e spesso si scambiassero i clienti. Distribuivano dunque il materiale che pubblicizzava la loro attività sia nella Bergamasca sia in Trentino, i loro due punti di riferimento. Insomma, la loro era un’attività ben organizzata.