Skipass prestato dal vigile, la bufera è politica
«Costernato, offeso, arrabbiato. Questi i primi sentimenti che ho provato questa mattina venendo a conoscenza dell'esito della commissione vigilanza secretata di ieri sera in merito alla questione dell'uso improprio di uno skipass da parte di un componente della Polizia Locale da me segnalata poco tempo fa». Lo scrive Andrea Maschio, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, all'indomani dell'audizione del comandante della Polizia locale di Trento, Lino Giacomoni.
In commissione Giacomoni avrebbe detto di non avere elementi per contraddire la versione fornita dalla vigilessa, accusata di aver ceduto il proprio skipass «di servizio» a una persona che non aveva titolo per usarlo, e cioè che in realtà quella persona si sarebbe limitata a riconsegnare alle casse del Bondone a fine giornata il tagliando usato dalla poliziotta mentre lei era in macchina ad attendere.
Il fatto è che in aula il sindaco aveva negato anche questa circostanza. «Venni apostrofato - afferma ora Maschio - come colui che voleva delegittimare il corpo della Polizia Locale. Il Sindaco affermò che tutto era falso ed inventato, che si stava valutando l'opportunità di una querela nei miei confronti. Ora vengo a sapere che invece il fatto è accaduto realmente. E nell'ammetterlo lo si banalizza come una semplice leggerezza. Come ebbi modo di dire in aula, lo stesso Amministratore di Trento Funivie ebbe a confermare che il fatto era accaduto. Ciò che trovo ancora più grave del fatto in se è il modo, il tono e le minaccie messe in atto nei miei confronti dal Sindaco in aula in fase di discussione della domanda di attualità. Sono veramente amareggiato.»