Allarme Anffas: costi in aumento e poche risorse per l'assistenza
Adeguamento delle rette per l'accesso ai percorsi di sostegno sociale o di ingresso nel lavoro al costo della vita attuale, oltre all'introduzione di alcune clausole per salvaguardare le realtà di eccellenza presenti sul territorio a scapito delle multinazionali dei servizi assistenziali. In occasione dell'assemblea annuale dell'Anffas, tenutasi nella mattina di ieri presso la Sala Don Guetti della Federazione trentina della cooperazione, il presidente Luciano Enderle ha lanciato un appello all'Amministrazione provinciale al fine di risolvere alcune criticità, in particolare di ordine economico, che rappresentano un ostacolo all'attività di sostegno e promozione dell'integrazione effettuata dall'ente, nato come semplice associazione di famiglie e divenuto nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per le disabilità. Tra le richieste effettuate dal portavoce degli oltre settecento nuclei famigliari associati, vi sono un ricalcolo dei livelli delle rette, in alcuni casi bloccate da oltre dieci anni, e la tutela della qualità dei servizi erogati, perfezionando i criteri di affidamento.
«Con l'approvazione del regolamento in materia di autorizzazione, accreditamento e vigilanza dei soggetti che operano in ambito socio assistenziale - ha specificato Enderle - è divenuta concreta la possibilità di affidare i servizi sociali attraverso le gare di appalto, rendendo il sistema appetibile per le grandi holding del sociale. Noi, che al contrario garantiamo un percorso personalizzato e pensato a misura dei bisogni della persona, mantenendo nel tempo una relazione d'aiuto nel rispetto dell'unicità di ciascuno, potremmo essere penalizzati dalle nuove regole».
La seconda criticità rilevata da Enderle, riguarda l'incremento dei costi sostenuti dall'associazione, che, grazie anche all'impegno a titolo gratuito dei 400 volontari, riesce a garantire un'occupazione a quasi 560 persone con disabilità sociali e relazionali. «All'aumento dei costi - ha precisato - non è corrisposto un adeguamento proporzionale delle rette riconosciute dall'ente pubblico. Si tratta di una situazione grave, in quanto la carenza di risorse adeguate a fronte di uscite sempre maggiori potrebbe mettere a serio rischio l'attività delle associazioni».
Ad ogni modo, il presidente ha anche inteso ribadire la propria soddisfazione per l'approvazione della legge «Dopo di noi», per l'assistenza alle persone con disabilità grave dopo la scomparsa dei famigliari, e per l'attività svolta nel corso dell'anno passato. In merito, si è parlato di una contrazione delle presenze nei centri socio-educativi corrisposta ad un aumento sensibile delle presenze nei centri occupazionali e nelle comunità alloggio.
Tra le novità per l'anno in corso, invece, si è fatta menzione all'apertura della nuova ala di Casa Serena dedicata a bambini e ragazzi (in età 0-20 anni) con disabilità gravi. La struttura, che disporrà di una ventina di posti, offrirà assistenza diagnostica di secondo livello, servizi di apprendimento socio-abilitativo intensivo ed estensivo e colonie estive.