Dolomiti Pride, l'invito al ministro «Venga con noi anche Fontana»
«Il ministro Lorenzo Fontana nega l’esistenza delle famiglie arcobaleno? Questa è omofobia istituzionale. Venga al Dolomiti Pride e si renderà conto della realtà». L’invito al numero uno del dicastero della Famiglia arriva dal presidente di Arcigay del Trentino, Paolo Zanella, tra gli organizzatori dell’evento dedicato all’orgoglio omosessuale in programma il prossimo sabato. Un appuntamento per il quale sono attese nel capoluogo circa 4mila persone. In testa al corteo - subito dopo il carro dei promotori - ci saranno coppie gay e lesbiche con i loro figli, ma anche famiglie tradizionali con bambini e gli scout laici Cngei. «Non sarà la manifestazione di una minoranza ma una giornata di gioia per l’intera città» sono le parole di Zanella.
Si tratta del primo evento di questo genere in regione, anticipato da oltre un centinaio di eventi preparatori che hanno toccato 13 diversi comuni del territorio provinciale. Al gay pride hanno aderito 79 associazioni, oltre ai partiti di sinistra e ai MeetUp del Movimento 5 Stelle di Rovereto e Merano. Per quanto riguarda i patrocini, come noto la Provincia ha negato il proprio appoggio istituzionale alla parata, a differenza dell’Alto Adige e dei Comuni di Trento, Villa Lagarina, Riva del Garda, Bolzano e Merano e della Comunità della Val di Sole («Il territorio d’origine del presidente Ugo Rossi» osserva non senza malizia il numero uni di Arcigay). Non mancano, tra gli Forum per la pace, Commissione pari opportunità, Università di Trento e Ordine degli assistenti sociali.
«Non sappiamo se, di fronte alle esternazioni del ministro Fontana, il governatore Rossi si sia fatto qualche domanda sul non avere concesso il patrocinio - aggiunge Paolo Zanella -. Lo dico alla luce di dichiarazioni così aggressive del ministro. Spero in una telefonata del presidente, se non per il patrocinio, almeno per augurarci buona festa, o chissà che non partecipi». Alla sfilata lungo le strade di Trento a partire dalle 16 (partenza da Piazza Dante e arrivo al parco delle Albere con musica e festa dalle 18 all’1 di notte) ha annunciato la propria presenza l’assessore alle politiche sociali del capoluogo Andrea Robol: «Ci sarò sin dall’inizio della parata, mentre alle Albere ci raggiungerà anche il sindaco. Si tratta di un appuntamento importante per la nostra città, frutto di un confronto costruttivo e di un’organizzazione anche faticosa». Il percorso preparatorio ha visto il coinvolgimento di oltre un centinaio di volontari.
Tra le associazioni partecipanti non mancheranno le Famiglie Arcobaleno, per cui Lorenzo Modenese, rappresentante del Triveneto, ha ribadito come la «legge sulle unioni civili sia zoppa nella tutela dei figli. Continueremo a rivendicare i diritti dei nostri bambini che frequentano le scuole assieme ai loro coetanei». È stata annunciata anche la presenza dell’Arcigay di Bolzano, che a sua volta porterà una delegazione da Innsbruck e per promuovere l’appuntamento ha tradotto in tedesco volantini e materiale informativo. Un appello a partecipare viene rivolto anche alle famiglie d’origine dal presidente di Agedo (l’associazione dei genitori di gay, lesbiche e trans) Mario Caproni: «Dobbiamo sfatare luoghi comuni, che vedono un Pride come provocazione negativa, ostentazione e oscenità e recuperare gli aspetti autentici di festa, allegria, colori e di lotta per avere più diritti. Speriamo che ci siano mamme, papà, fratelli e sorelle felici di metterci la faccia».
Secondo Zanella il Dolomiti Pride segnerà un nuovo punto di partenza: si svolgerà in contemporanea con la sfilata di Roma e sarà il primo appuntamento di questo genere dopo l’insediamento del governo guidato dal premier Giuseppe Conte. «L’omofobia nella nostra società si respira ed è forte. Ognuno sia libero di essere se stesso. Scendiamo in piazza con cartelli e bandiere, senza doverci preoccupare di ciò che pensano le persone».