Soggiorna in hotel ma poi paga con assegno insoluto
Vita dura per gli albergatori: non ci si può fidare neppure dei clienti abituali. L’assegno, utilizzato per saldare il conto di un breve soggiorno estivo, è risultato insoluto. Dopo vani tentativi di recuperare il dovuto dal cliente, all’improvviso diventato sfuggente, alla titolare dell’albergo non è rimasta altra scelta che sporgere querela.
Imputato per insolvenza fraudolenta è un 56enne residente in Valsugana. Forse per godere di un po’ di frescura, l’uomo aveva soggiornato dal 13 al 18 giugno dell’anno scorso presso un albergo dell’Altopiano della Vigolana. Il trattamento scelto era stato di mezza pensione. Il giorno della partenza l’uomo si era presentato alla reception per saldare il conto: 172,50 euro. Il cliente, persona che già in passato aveva soggiornato presso l’albergo, aveva chiesto di pagare con assegno. Trattandosi di cliente abituale l’albergatrice aveva accettato. Al momento del deposito in banca si scopriva che l’assegno era insoluto. Contattato per telefono il cliente più volte ha assicurato che avrebbe pagato, ma i soldi per ora non sono arrivati (qualora il pagamento venisse pefezionato, il reato si estinguerebbe).