Lupi, Rossi: «Norma europea prevede abbattimenti» Il ministro Costa resta contrario a misure estreme
Dialogo aperto su orsi e lupi fra Provincia e Ministero dell’Ambiente, ma il ministro non intende includere nel Piano lupo in approvazione la possibilità di ricorrere agli abbattimenti.
L’assessore provinciale alle foreste Michele Dallapiccola ha incontrato il ministro Sergio Costa sul tema dei grandi carnivori a Vallombrosa (FI) in occasione delle celebrazioni per San Giovanni Gualberto patrono dei Forestali.
«Al ministro abbiamo presentato le esigenze del nostro territorio facendo riferimento anche al Piano lupo nazionale – ha dichiarato Michele Dallapiccola dopo l’incontro -. Lo abbiamo invitato in Trentino per fargli vedere come viene gestita la presenza dei grandi carnivori e per fargli capire che il cuore del nostro ragionamento non è l’abbattimento ma una gestione corretta che comprenda tutte le azioni del Piano lupo e che contempli allo stesso tempo la sicurezza dei nostri cittadini e delle produzioni agricole. Per noi al centro del ragionamento ci sono convivenza, equilibrio e soprattutto la sicurezza delle persone e delle produzioni».
Quali le sensazioni post incontro? «Il ministro comprende e capisce le ragioni del Trentino – ha spiegato Dallapiccola - ma intende dialogare prima di procedere. Noi insisteremo nel sostenere la bontà e necessità della norma approvata». Il ministro Costa ha parlato di «proficuo colloquio con l’assessore Dallapiccola. È dal dialogo che nascono le soluzioni. Ho trovato disponibilità. Vogliamo partire dal Piano lupo, che è al centro dell’attenzione. Non ci sono polemiche ma dialoghi».
L’assessore Dallapiccola ha consegnato al ministro una nota, a firma del presidente Ugo Rossi, in cui viene illustrata la posizione della Provincia autonoma di Trento in merito alla gestione dei grandi carnivori e dove c’è l’invito a venire a visitare il territorio Trentino e valutare di persona la politica ambientale messa in campo dalla Provincia e, soprattutto, una richiesta di incontro a tre con il governatore dell’Alto Adige Arno Kompatscher per «presentare, fra le altre cose, un dossier aggiornato relativo alla presenza di orso e lupo sui nostri territori» si legge nella lettera.
La richiesta è partita, il presidente della Provincia Ugo Rossi parla di «disponibilità al dialogo, ma fermezza nel ribadire la ragionevolezza della nostra posizione. Noi tuteliamo le specie protette ma nel farlo si può applicare ciò che dice la stessa direttiva europea che le protegge: cioè che si possono mettere in atto deroghe al divieto di prelievo. Non chiediamo nulla più di quanto la direttiva dice».
Il riferimento è all’articolo 16 della Direttiva Habitat sulla Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche che prevede la deroga al divieto di uccisione «a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che la deroga non pregiudichi il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente, delle popolazioni della specie interessata nella sua area di ripartizione naturale» per una serie di casi specificati fra cui compaiono anche la prevenzione a gravi danni alle colture e all’allevamento e nell’interesse della sicurezza pubblica.
Il dibattito si allarga: è infatti intervenuto anche il Ministro alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Turismo Gian Marco Centinaio, in quota Lega, che alla trasmissione Agorà Estate di Rai Tre ha dichiarato: «In agricoltura c’è un problema per quanto riguarda orsi, lupi, nutrie, ungulati, cinghiali, cormorani. Non diciamo che ci deve essere l’abbattimento, diciamo solo che dobbiamo mettere sotto controllo la situazione per evitare che si trasformi non solo in un problema in agricoltura. Altrove prendono alcuni capi e li spostano da una zona all’altra - ha aggiunto -. Ci sono zone dell’Italia dove lupi e orsi sono a ridosso della case, io voglio evitare che da un problema di agricoltura diventi un problema di ordine pubblico». Intervento che ha scatenato subito la reazione contrariata di diverse associazioni ambientaliste.