Un vicino di casa da incubo tra insulti e minacce
L’ultima «visita», tutt’ altro che gradita, è arrivata la vigilia dell’udienza di ieri mattina in Tribunale, dove un 75enne trentino era imputato per stalking. La famiglia, per l’ennesima volta, si è trovata di fronte il vicino di casa, che li avrebbe investiti con la solita scarica di insulti e minacce di morte.
Un incubo che dura da tre anni, costellato di numerose denunce e decine di interventi delle forze dell’ordine, chiamate da marito e moglie esasperati e spaventati, anche per le sorti della figlia.
Ieri mattina l’uomo, assistito dall’avvocato Zeno Perinelli, ha patteggiato 10 mesi di reclusione. Il processo che lo vedeva imputato per stalking si riferisce ad episodi successi tra il 23 novembre 2015 e il 7 agosto 2016. Il processo, al quale i vicini si sono costituiti parte civile con l’avvocato Claudio Tasin - chiedevano 20mila euro di risarcimento - riguarda in particolare 4 episodi.
Ma la situazione di tensione con il vicino di casa - la famiglia vive in un appartamento Itea in un sobborgo - andrebbe avanti da ormai tre anni, ingenerando una situazione di ansia e timore costante nei coniugi, alle prese con continua attacchi verbali - e non solo - da parte dell’imputato. Un comportamento aggressivo e offensivo che, peraltro, non sarebbe stato innescato da nessun episodio particolare. Circostanza che, se possibile, rende ancora più difficile raggiungere un chiarimento fra le parti. Tornando agli episodi successi ieri un risale al 23 novembre 2015. In quella circostanza l’anziano è accusato di avere suonato il campanello con insistenza e di essersi persino gettato contro la porta di casa, al punto da danneggiarla.
Il 18 giugno 2016, invece, avrebbe affisso alla porta di casa della coppia un biglietto con delle scritte offensive e un biglietto con l’invito ad andare via: «Non sopporto più, siete degli ignoranti». Il 3 luglio 2016, invece, l’uomo si sarebbe presentato davanti alla porta di casa alle 4 del mattino e, per ben tre ore, avrebbe suonato con insistenza il campanello.
A quel punto la proprietaria di casa lo avrebbe diffidato dal proseguire, ottenendo in risposta però una minaccia: l’uomo - secondo l’accusa - si sarebbe aggirato sul pianerottolo di casa con in mano una grossa roncola, poi lasciata sullo zerbino davanti al loro appartamento.
Il 6 agosto del 2016, invece, il 75enne è accusato di avere avvicinato la figlia minorenne della coppia e di averla investita con insulti, parolacce e minacce di morte: «Non andate d’accordo con nessuna persona, vi uccido tutti, andate ignoranti, tua mamma non vuole bene ai bambini, se non ve ne andate, ti brucio in casa, vi brucio». Minacce che hanno comprensibilmente turbato e spaventato la ragazza, subito raggiunta dai genitori.
A questo episodi, che si riferiscono ai fatti più gravi, se ne aggiungerebbero altri legati agli incontri quotidiani fra il vicino e la donna, apostrofata ogni volta con frasi ingiuriose e offensive.
Ieri mattina, dunque, l’uomo ha chiuso questo capitolo con un patteggiamento, ma la vicenda pare destinata a non chiudersi, visto che l’uomo continuerebbe a comportarsi nello stesso modo.