Autisti-controllori in autobus: il sistema funziona Con il biglietto a bordo recuperati 1,2 milioni
La misura «anti-evasione» a bordo degli autobus urbani di Trento - ovvero l’acquisto dei biglietti a bordo affidando all’autista l’onere del controllo del ticket di viaggio con la salita obbligatoria dei passeggeri dalla porta anteriore - estesa dall’8 giugno ad altre 10 linee della rete urbana permetterà di recuperare 1,2 milioni di euro annui. Questa la stima, prudenziale, che il Servizio Trasporti della Provincia ha fatto proiettando sull’intero sistema i dati risultanti dal monitoraggio realizzato sulle prime corse che hanno adottato le nuove modalità di acquisto biglietti e di salita sul mezzo e trovando oggi conferma nei primi dati dopo l’aggiunta di un grande numero di corse della rete urbana del capoluogo.
I primi dati ad un mese dall’estensione del sistema di controllo confermano i risultati: «Lo schema riferito alle prime linee su cui è stato attivato il nuovo sistema - spiega Roberto Andreatta, dirigente del Servizio Trasporti della Provincia - è replicabile a tutta la rete secondo le prime verifiche effettuate sulle nuove linee che da giugno scorso sono attive con la possibilità di biglietto a bordo e la salita obbligatoria a fronte. Il differenziale fra gli incassi è infatti molto vicino, sostanzialmente è il medesimo, rispetto ai confronti che avevamo effettuato con le prime linee attivate».
I numeri certi fino ad oggi sono quelli contenuti nel bilancio 2017 dell’Azienda approvato a maggio: «Il bilancio 2017 ha visto un incremento di 700 mila euro di incassi sul servizio urbano a parità di servizi - specifica il dirigente Andreatta -. Ricordiamo che sono circa 200 le corse giornalmente svolte da circa 120 autobus in turno, metà dei quali a metano, e questi incassi venivano dal sistema che in quell’anno aveva attive le sole linee 14, 17, 11, 12, 15 e navetta parcheggi, meno della metà dell’intera rete».
In autunno l’obbligo di controllo da parte dell’autista verrà esteso anche alle corse urbane di Rovereto, dove al momento è in vigore solo la possibilità di acqusito del biglietto a bordo.
«Abbiamo un riscontro molto positivo sui risultati del sistema che ci avvicina, e penso siamo stati i primi in Italia da quando il nuovo contratto nazionale ha permesso di farlo, agli standard europei - commenta Mauro Allocca, dirigente generale di Trentino Trasporti - abbiamo consolidato che chi sale deve presentarsi con il biglietto visibile o acquistarlo. Speriamo sia un modo per azzerare l’evasione e anche che riduca le problematiche relative alla sicurezza, anche se a onor del vero in questo momento diversi problemi sorgono proprio ala richiesta del titolo di viaggio». Di pari passo con l’introduzione del sistema sono andati anche i cambiamenti richiesti dalle sigle sindacali che hanno rivendicato un riconoscimento economico ai conducenti per le nuove responsabilità di controllo loro affidate.
Nicola Petrolli (Uiltrasporti) denuncia però la situazione di Riva del Garda: «Il servizio è urbano anche in quel caso - spiega - con l’autista chiamato a vendere i biglietti a bordo ma non gli viene dato nessun riconoscimento economico, nonostante sia chiaramente previsto dal contratto nazionale».
La prima sperimentazione delle nuove misure per stanare i «portoghesi» è partita sulle linee urbane di Trento nel novembre 2016 su tre linee urbane, la 14, la 17 oltre alla navetta che fa la spola fra i parcheggi Zuffo e Monte Baldo e il centro città.
Da subito il sistema ha funzionato: nel maggio del 2017 il raffronto fra una settimana rispetto all’identico periodo dell’anno precedente mostrò un 36% in più di validazioni, corrispondenti a una media di 320 validazioni quotidiane. In termini di entrate, è da ricordare anche che il biglietto semplice, valido solo fino al capolinea, acquistato a bordo costa 2 euro, con una maggiorazione di 80 centesimi rispetto al biglietto urbano con validità di 70 minuti e di 50 centesimi rispetto al biglietto urbano con validità di 120 minuti. Altre linee furono aggiunte gradualmente - la 11, 12, 15 e 3 - con l’obiettivo di estendere il sistema a tutte le 17 linee urbane del capoluogo, ora ne mancano solo due.