Primiero: chiami il 112, rispondono da Feltre
Centrale unica, in Primiero non funziona. Se si prova a chiamare il numero unico di emergenza (112) da quelle parti, la risposta arriva dai carabinieri di Feltre, in provincia di Belluno. A un anno dalla sua attivazione in Trentino, alcune zone di confine non sono ancora coperte dal servizio. Tanto che nelle scorse settimane anche i cartelli stradali del 112 già posizionati lungo le strade, sono stati coperti con dei sacchi neri. Una situazione, legata ad alcune celle telefoniche che agganciano l'area, che riguarda in maniera strutturale la valle del Primiero, ma si registra anche nella parte meridionale della Valle del Chiese dove il segnale può venire intercettato e la telefonata di soccorso trasmessa alla Centrale unica di Brescia.
«Il disservizio non si ripercuote tanto sulla macchina dei soccorsi, visto che siamo collegati direttamente sia via radio che telefono - racconta Tiziano Gobber, coordinatore della Croce Rossa di Canal San Bovo - Il problema riguarda gli utenti, soprattutto se anziani, che rimangono smarriti quando, chiamando il 112, si sentono rispondere "Pronto, carabinieri di Feltre". Prima di pubblicizzare il numero unico in tutto il Trentino, sarebbe stato opportuno verificare l'effettivo funzionamento anche nelle valli più lontane». Un problema ben noto anche ai vigili del fuoco della zona, che hanno segnalato più volte il disagio alla centrale unica. «Il problema di deviazione delle chiamate nel bellunese c'è sempre stato, anche prima quando erano attivi il 115 e il 118 - spiega l'ispettore distrettuale dei vigili del fuoco del Primiero Paolo Cosner - L'utenza locale si è abituata, diverso è il caso per un turista o un escursionista da fuori che, digitando il numero unico, si sorprende che dall'altro capo ci sia un carabiniere veneto, anziché un tecnico del soccorso trentino. La stazione dell'arma di Feltre, dopo un primo periodo di difficoltà nel gestire il sovraccarico e il passaggio di chiamate, ha dimostrato comunque massima collaborazione». L'auspicio è che molto presto il 112 venga finalmente attivato, così come è stato già fatto nel resto del Trentino. Perché nella maggior parte dei casi si tratta di chiamate di fondamentale importanza.
Solo pochi minuti potrebbero fare la differenza, salvando una vita. «Si stima una perdita di una ventina di secondi ogni volta, niente di così penalizzante, salvo per la percezione delle persone che si trovano in stato di emergenza. In ogni caso - aggiunge Cosner - tutti in valle speriamo nella pronta risoluzione del disagio». Disagio, messo in luce anche da diverse interrogazioni, noto da tempo a livello provinciale. La Centrale unica d'emergenza, fanno sapere dalla sede di via Pedrotti a Trento, si sta attivando per risolverlo. I giorni scorsi il direttore del Servizio Cue, Paolo Simonetti, si è recato a Roma per affrontare la questione con il ministero per le telecomunicazioni che fa capo a quello dello Sviluppo economico. «Il dialogo in sede ministeriale è aperto ? afferma Simonetti -. Anche se la situazione non è semplicissima: la geografia delle reti è differente dai confini regionali. Non è tanto un problema tecnico: le compagnie di telefonia mobile dovrebbero cambiare la numerazione e spaccare le celle. Ma economico. La palla è in mano al Ministero. Ma sarebbe giunto il momento che anche il Veneto si portasse avanti con l'attivazione di una centrale unica regionale: ciò garantirebbe un'ulteriore velocizzazione nella gestione delle chiamate di emergenza». Nel Primiero, l'inoltro della richiesta dagli agenti di Feltre agli operatori della Centrale unica trentina causa un ritardo di qualche decina di secondi, fa sapere Simonetti. Che rassicura: «Non c'è alcuna criticità di risposta all'evento: nessuna chiamata e segnalazione viene persa, ma a livello comunicativo ciò può generare confusione». In zona, di conseguenza, neanche l'app «112-Where are U», scaricata dal 15% della popolazione trentina, funziona: uno strumento utilissimo che consente la puntuale geolocalizzazione delle chiamate su smartphone.