Caritas, cambio al vertice don Bettega al posto di Calzà
Al via la nuova organizzazione per aree voluta dal vescovo Lauro Tisi
Rivoluzione nella curia trentina. Dopo averla annunciata in aprile, dal prossimo autunno (tra ottobre e novembre) diventerà operativa la nuova organizzazione per aree voluta dal vescovo Lauro Tisi.
Tra le novità più visibili, quella per cui alla Caritas cesserà la direzione di Roberto Calzà, così come la presidenza di Antonio Pacher alla Fondazione comunità solidale. Sia per il primo sia per il secondo non si tratta di una bocciatura, tanto è vero che la Curia ha già individuato un nuovo ruolo per il primo (si occuperà di attività nel campo educativo, si interesserà di migrantes e di missioni) e punta a fare altrettanto per il secondo dentro la Fondazione quando ci sarà il rinnovo del cda.
La Caritas e la Fondazione comunità solidale che si occupano, tra l’altro, di accoglienza e aiuto ai senzatetto, saranno gestite da una delle quattro aree in cui la Curia ha riorganizzato una serie di uffici preesistenti. L’area che si occuperà di Caritas, Fcs, ma anche di ridare nuova linfa alle parrocchie, si chiama testimonianza e impegno sociale e sarà affidata dall’inizio di ottobre a don Cristiano Bettega che oggi è a Roma. Qui il religioso, di origini trentine, guida l’ufficio della Cei per l’ecumenismo e il dialogo e in Trentino sfrutterà le proprie competenze per rinnovare l’attività delle parrocchie.
«Fondazione comunità solidale e Caritas avranno un solo delegato, mentre prima cìera un referente per ciascuno degli uffici che sono stati riorganizzati - spiega don Marco Saiani - Don Bettega sarà il delegato dell’area che avrà la responsabilità della Caritas e della Fondazione Comunità Solidale, ma porterà avanti anche un progetto molto importante. Ovvero raccogliere nell’area i diversi servizi e aggiornarli rispetto allo sviluppo della comunità, ad esempio per le parrocchie. Con l’arrivo di persone dall’estero e nuove culture e il bisogno di conoscere la lingua e entrare nella comunità un loro ruolo potrà essere quello di aiutare quete persone a inserirsi nella società».
La Curia ha poi previsto altre tre aree. Una amministrativa gestita da Claudio Puerari, economo della Curia, mentre don Rolando Covi, che sarà il delegato del vescovo per il settore «impegno sociale e famiglia». L’area cultura (che si occupa, tra l’altro, del Vigilianum, dell’archivio e della biblioteca) è stata assegnata a don Andrea De Carli.
Per Calzà, spiega don Saiani, è in arrivo un ruolo «dove potrà dare il suo apporto notevole di esperienza: llestirà progetti e andrà nel mondo delle scuole prenderà contatti con parrocchie e enti per condividere i progetti relativi al campo educativo, interessendosi di migrantes e di missioni.