Segnlazioni riciclaggio raddoppiate 200 milioni sospetti in 6 mesi
Nella prima metà di quest’anno l’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia ha ricevuto dal Trentino 326 segnalazioni di operazioni sospette, Sos, di riciclaggio di denaro sporco, per somme complessive che superano i 200 milioni di euro. Si tratta dello stesso livello del primo semestre 2017 e del 5,8% in più del secondo semestre dell’anno scorso. Siamo ai livelli massimi di sempre: in cinque anni, dal 2013 al 2018, le segnalazioni sono raddoppiate. Come emerge dal rapporto Uif appena pubblicato, Trento, come Bolzano, è salita tra le province di seconda fascia, con più di 60 segnalazioni ogni centomila abitanti (la prima fascia è quella delle province con oltre 70 segnalazioni ogni centomila abitanti).
Tra le operazioni sospette, primeggiano quelle segnalate per possibile evasione fiscale, ma anche i bonifici da e verso paesi a fiscalità privilegiata, i paradisi fiscali. «La percentuale di segnalazioni riferite a sospetti illeciti fiscali è rilevante - ha spiegato il direttore dell’Uif Claudio Clemente il 18 settembre scorso in audizione al Senato - Nel 2017 è stata pari a circa il 24% del totale».
Nel primo semestre 2013 gli Sos antiriciclaggio trentini erano 163, la metà di quest’anno. Nell’intero 2013 ammontavano a 288, mentre a Bolzano erano 325. L’anno successivo il balzo e il sorpasso: a Trento si registrano 437 Sos, a Bolzano 372, Nel 2015 le segnalazioni trentine arrivano a 558, contro le 411 altoatesine, anch’esse in crescita. Nel 2016 siamo a 587 Sos trentini e 512 bolzanini. L’anno scorso le segnalazioni antiriciclaggio in Trentino toccano quota 635, mentre in Alto Adige si raggiungono i 575 Sos.
Sono poi rilevanti alcuni aspetti del lavoro di controllo della Vigilanza antiriciclaggio. Trento è nella seconda fascia, quella da 20 mila a 50 mila euro di importo (la prima fascia è oltre i 50 mila euro), nelle segnalazioni sospette che riguardano soldi trasferiti attraverso i money transfer, le agenzie di trasferimento di denaro contante. Una quota vicina al 7% dei bonifici totali con l’estero, inoltre, finisce nei paradisi fiscali. Nel 2017 da tutta la regione sono usciti in quelle direzioni 440 milioni. Invece l’11% dei flussi finanziari che entrano in provincia arrivano da paesi a fiscalità privilegiata: l’anno scorso in Trentino Alto Adige erano 654 milioni.
A livello nazionale, nel primo semestre, l’Uif ha ricevuto 49.376 segnalazioni di operazioni sospette, in linea con i risultati del periodo corrispondente del 2017. Il valore complessivo delle operazioni messe sotto la lente è pari a 36 miliardi, più 9,6 miliardi di operazioni prospettate ma non eseguite. Il 16,2% delle operazioni analizzate sono valutate non rilevanti. Ma il 18,2% - il dato è riferito al Nord Est - è giudicato ad alto rischio.
Il boom degli Sos antiriciclaggio dipende anche dal maggior coinvolgimento delle categorie tenute alle segnalazioni. A quelle tradizionali, banche e società finanziarie, si aggiungono professionisti e altri operatori non finanziari. Nel primo semestre di quest’anno sono aumentate, in particolare, le segnalazioni provenienti dai notai e dai servizi di gioco.