Maltempo: la peggior alluvione di sempre
Già il titolo scelto per il documento: «Perturbazione eccezionale del 27- 29 ottobre 2018», dice molto. E in effetti, la dettagliata analisi fatta da Meteotrentino sul maltempo che ha colpito anche il Trentino, con i lutti e i danni che ne sono seguiti, conferma la percezione comune e descrive un fenomeno eccezionale, nella portata e nelle modalità.
I numeri parlano chiaro, anche tenendo conto che le misurazioni di oggi sono più precise perché si basano su un numero maggiore di stazioni di rilevamento: tra il 27 e il 29 ottobre 2018 sono caduti in media 273,8 millimetri di pioggia, molto di più che in occasione delle due storiche alluvioni. Infatti tra il 15 e il 17 settembre 1882 caddero in media 232,6 millimetri di pioggia e tra il 4 e il 6 novembre del 1966 la media fu di 185,1 millimetri. In quelle occasioni alla pioggia si era sommato un significativo scioglimento della neve. Il documento di analisi e confronto è disponibile on-line sul sito di Meteotrentino.
L’eccezionalità di quanto è avvenuto in Trentino a fine ottobre è provata anche dai dati di attività della Centrale Unica di Risposta (CUR) 112 di Trento e della rete di comunicazione TETRA, utilizzata dal sistema della Protezione civile.
L’evento del 27-29 ottobre 2018 - spiegano gli esperti di Meteotrentino - si è verificato in due fasi intervallate da una pausa di circa 8-10 ore. Dopo le prime 48 ore di fronte caldo si sono verificate 12 ore di fronte freddo. Entrambi caratterizzati da molta umidità con conseguenti precipitazioni, tanto da essere anche singolarmente eventi molto intensi. L’insieme delle due fasi ha creato un evento di rilevanza assolutamente eccezionale.
Con la premessa che ogni evento meteorologico fa storia a sé per le numerose variabili che entrano in gioco, l’analisi compara le massime piogge cadute in 3 giorni negli ultimi 150 anni, per concludere che la quantità media di pioggia misurata quest’anno supera nettamente quella delle maggiori alluvioni storiche che si ricordano in Trentino, nel 1882 e nel 1966, quando però alla pioggia si era sommato un significativo scioglimento della neve che aveva fatto innalzare in modo anomalo le portate con alluvioni in moltissimi torrenti e nei principali fiumi.
Quest’anno, nel corso dell’evento preso in esame, sono caduti in 3 giorni su tutto il Trentino 273,8 millimetri di pioggia in media, con 40 stazioni che hanno superato questo valore, arrivando localmente anche a oltre i 600 millimetri. A questo si deve aggiungere il forte vento che ha colpito il Trentino con manifestazioni particolarmente violente soprattutto al passaggio del fronte freddo il 29 ottobre. In particolare le raffiche istantanee – spiegano ancora gli esperti di Meteotrentino - sono state decisamente eccezionali, superando in molte località, anche abbondantemente, i massimi valori storici conosciuti. Tutto ciò ha provocato in molte aree i danni alle foreste che si sono visti. Due dati, tra i tanti: il 29 ottobre a Passo Manghen la velocità media, misurata su dieci minuti, ha raggiunto i 90 chilometri all’ora, con raffiche istantanee che hanno superato i 191 chilometri all’ora.
Ma l’emergenza maltempo ha fatto registrare anche un incremento consistente delle chiamate alla Centrale Unica di Risposta (CUR) 112 di Trento. Domenica 28 ottobre l’incremento delle chiamate è stato del 20% rispetto all’ordinario. Dal pomeriggio di lunedì 29 il trend è cresciuto notevolmente raggiungendo un totale di quasi 6000 chiamate giornaliere, oltre otto volte l’ordinario, con picchi massimi tra le ore 18 e le 21 di oltre 1600 chiamate all’ora.
La giornata di martedì 30 ottobre ha visto gli operatori impegnati nella gestione di un flusso di quasi quattro volte superiore all’ordinario. Nei giorni dell’emergenza il personale in servizio è passato da 3-4 operatori, che è la dotazione ordinaria, fino a dieci operatori in alcune fasce orarie. L’effetto filtro, ovvero la capacità della CUR NUE112 di non inoltrare le chiamate riferite a segnalazioni multiple per il medesimo evento o per chiamate che di fatto non sono risultate per reali emergenze, è stata di quasi il 55%, con punte di oltre il 70%.
Di tutte le chiamate gestite in quelle giornate meno della metà sono state inoltrare alla centrale di secondo livello competente. Il 70 % delle chiamate inoltrate alle centrali di secondo livello è stato di competenza della centrale dei Vigili del Fuoco alla quale sono state inoltrate oltre 1500 richieste di intervento nelle due giornate di lunedì 29 e martedì 30 ottobre.
Per quanto riguarda la rete TETRA dal 28 al 31 ottobre si sono registrate sul sistema centrale 103.000 chiamate di gruppo con un picco di 38.150 chiamate di gruppo il giorno 29 ottobre, quando la media su base annua è di 3.900 chiamate di gruppo al giorno.
Il 29 ottobre si è registrato un picco di 4.900 chiamate di gruppo dalle ore 20.00 alle 21.00. Nella stessa giornata verso le ore 21.00 erano in servizio contemporaneamente 1632 radio quando la media giornaliera su base annua di radio in servizio contemporaneamente è di 320.