Palpava le anziane pazienti, cardiologo condannato
La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del dottor Carlo Cirrincione (nella foto), 55 anni, sino al 2013 cardiologo in servizio all'ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto, consulente di numerosi istituti e Casa di Riposo a Riva, Arco, Dro, Vallarsa, Avio e Bezzecca, condannato prima di ieri in due gradi di giudizio a 3 anni di reclusione dal tribunale di Rovereto e dalla Corte d'appello di Trento per «violenza sessuale continuata con l'aggravante dell'abuso di autorità e del fatto che si sia approfittato di persone anziane e indifese».
Era l'ultima speranza (a meno che a questo punto il professionista roveretano, in accordo col suo legale di fiducia, non ricorra alla Corte di giustizia europea) e ieri sera quando a tarda ora gli è stata comunicata la decisione dei giudici supremi,
al dottor Cirrincione, che si è sempre professato innocente, è crollato il mondo addosso: «Ora qualcuno in Trentino, anche tra gli investigatori e tra chi mi ha giudicato, da stasera può dormire sonni tranquilli» ha commentato a caldo il medico residente a Terragnolo ma molto conosciuto anche in tutto l'Alto Garda.
Come detto il dottor Cirrincione doveva rispondere del pesantissimo reato di «violenza sessuale aggravata» in merito alla vicenda di alcune anziane pazienti della Casa di Riposo di Riva del Garda e della Fondazione Città di Arco che avrebbero subito abusi sessuali ripetuti da parte dello stesso medico. Nove i casi contestati, cinque quelli riconosciuti nei due gradi di giudizio.
La vicenda venne alla ribalta della cronaca alla metà di giugno del 2013 quando il gip del tribunale di Rovereto, la dottoressa Monica Izzo, firmò l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari su richiesta del titolare dell'inchiesta Valerio Davico. Secondo le indagini della Procura e dei carabinieri della stazione di Riva (che l'imputato ha sempre contestato), in nove casi il dottor Carlo Cirrincione effettò visite cardiologiche su altrettante pazienti tra i 75 e gli 80 anni «palpeggiandone ripetutamente i seni e proferendo parole sconce sempre nella solitudine dell'ambulatorio». L'inchiesta aveva preso le mosse nell'estate del 2012 allorquando un operatore della Casa di Riposo di via Ardaro a Riva del Garda segnalò alcune «anomalie» al comandante della stazione dei carabinieri Salvatore Foresta. Nell'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari il gip del tribunale di Rovereto scriveva all'epoca che il medico «aveva più volte posto in essere manovre che esulavano dal corretto esercizio della professione medica, palesemente finalizzate al soddisfacimento dei propri impulsi sessuali».