Polizia locale, niente Taser Bocciata mozione della Lega
Non passa la proposta avanzata dal gruppo consigliare della Lega Nord di dotare gli agenti di polizia locale di Trento di pistole elettriche (Taser). Dopo un breve discussione in Consiglio comunale, in cui la coalizione di centrosinistra e le opposizioni hanno espresso posizioni contrastanti, la mozione è stata infatti bocciata a maggioranza nella sera di ieri, mentre il sindaco Alessandro Andreatta ha espresso l’intenzione di attendere i risultati dalle sperimentazione effettuata da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza in alcune dei più popolosi centri urbani del Paese prima di prendere una decisione in merito.
La richiesta di introduzione dell’arma a livello locale si collegava alle nuove disposizioni del decreto legge sulla sicurezza, che apre anche alle città con più di 100mila abitanti la possibilità di avviare gli approfondimenti sull’effettiva utilità dello strumento. Tuttavia, considerata la possibile pericolosità della scossa elettrica emessa, in particolare su cardiopatici, donne in stato di gravidanza e persone alterate da sostanze stupefacenti, la Giunta ha espresso parere negativo.
«Non avendo ancora avuto modo di accedere agli atti relativi alla sperimentazione iniziata lo scorso settembre - ha specificato Andreatta - credo sia opportuno attendere prima di esprimerci sulla questione, aspettando che vi siano dati certi. Francamente, non mi sento di prendere una decisione al riguardo prima di capire a quali conclusioni sono giunte le forze dell’ordine incaricate di provare l’arma».
Secondo quanto riferito in aula, attualmente i vigili urbani di Trento dispongono di pistola semiautomatica, sfollagente e spray urticante. Una dotazione, a detta di Andreatta, sufficiente a garantire la propria sicurezza e quella della popolazione, anche in caso di interventi a rischio.
Sul potenziale pericolo della pistola elettrica si sono espressi anche la consigliera Antonia Romano (L’altra Trento a sinistra) e Marco Santini, del Movimento 5stelle, mentre sull’opportunità di predisporre un percorso di introduzione dell’arma sono intervenuti Andrea Merler e Antonio Coradello (Civica trentina). Si sono invece astenuti gli esponenti del Patt.