Sperona la sua ex e la brucia viva nella macchina
Le ha dato fuoco all'interno della sua auto ( nella foto ), dopo averla insultata, picchiata e persino speronata. Sono gravissime le condizioni di una donna di 40 anni, vittima della follia dell'ex. I due si erano lasciati da un paio d'anni, ma lui non si era rassegnato a lasciarla in pace. Mario D'Uonno, ex guardia giurata, italiano, già a giudizio per stalking e con un provvedimento di divieto di avvicinamento appena emesso dal tribunale, è stato arrestato, dopo essersi costituito in questura a Novara, con l'accusa di tentato omicidio.
Si tratta dell'«ennesimo episodio gravissimo e indegno di violenza contro le donne», come lo definisce il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Che, a poche ore da un altro femminicidio, quello della 25enne bergamasca uccisa dall'ex marito, sollecita l'approvazione da parte del Parlamento del «codice rosso per le denunce delle donne che si sentono minacciate o molestate». Un appello condiviso dalla ministra per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, secondo cui «molte violenze nascono dalla discriminazione e troppe donne che denunziano non vengono aiutate».
L'agguato nei confronti della donna è scattato poco dopo le 8, nel parcheggio del Carrefour e dell'Oviesse di Vercelli, dove lavora la vittima, due figli di 10 e 15 anni e un marito con cui stava cercando di ricostruirsi una vita normale. Proprio quello che probabilmente non voleva l'uomo, che tra poche settimane avrebbe dovuto presentarsi davanti ai giudici per la denuncia di stalking presentata dalla donna nei suoi confronti. I carabinieri non hanno fatto in tempo a notificargli il divieto di avvicinamento emesso dal gip del tribunale di Vercelli soltanto sabato scorso.
«Ti ammazzo», «ti uccido», le parole pronunciate dall'uomo che, dopo averla speronata con l'auto, si è accanito nei confronti della ex con una violenza inaudita. L'ha malmenata con brutalità, poi ha dato fuoco all'auto dopo averla cosparsa di liquido infiammabile. La donna, all'interno dell'abitacolo, ha riportato ustioni sul 45% del corpo, il 10% delle quali di terzo grado. Dopo le prime cure all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli, è stata trasferita al centro grandi ustionati del Cto di Torino.
La prognosi è riservata.
Tutta Vercelli si è stretta attorno alla sua concittadina con una fiaccolata di solidarietà, a cui ha preso parte anche la sindaca Maura Forte, per dire basta a questa «violenza senza senso». «Convocherò gli Stati generali contro la violenza, bisogna fermare gli uomini capaci di simili atti», sottolinea l'assessora ai Diritti della Regione Piemonte, Monica Cerutti.
«Inviterò questori, carabinieri, procure, avvocati, servizi sociali e sanitari, per fare il punto insieme alla rete dei nostri Centri antiviolenza - spiega -. È necessario mettere insieme i dati, che troppo spesso non sono condivisi, e trovare un modo per rendere più efficace la lotta agli uomini che maltrattano, soprattutto in presenza di denunce».